Una mappa intuitiva dei vigneti regionali, con indicazioni preziose per i viticoltori e per le loro scelte agronomiche e produttive. L’Abruzzo del vino ha finalmente una mappa dettagliata che individua la vocazionalità del territorio. Merito di Ado Abruzzo – Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna, progetto condotto dal Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, con Ager (Agricoltura e ricerca), i cui risultati sono stati presentati a Francavilla al Mare, lunedì 10 marzo. Un lungo lavoro di catalogazione e caratterizzazione che ha censito oltre 155mila appezzamenti, per un totale di 33.964 ettari di vigne, con 118 varietà . La georeferenziazione delle informazioni e l’uso dei big data (la piattaforma Enogis ha integrato nella stessa mappa diversi strati informativi) ha consentito di raggiungere il risultato.
Vigneti Abruzzo – photo credits Straccini
Il vitigno Montepulciano domina il territorio con oltre il 52% dell’intero vigneto Abruzzo, seguito dal Trebbiano toscano (14%) e poi da Trebbiano Abruzzese, Pecorino, Chardonnay. In questo scenario, secondo i primi risultati, ci sono però circa 1.770 ettari, pari al 5 per cento della superficie vitata regionale per i quali non sono correttamente indicati i vitigni, a causa di mancanza di informazioni o perché si tratta di terreni abbandonati Al lavoro, finanziato con fondi del dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, nell’ambito del Psr 2014/2024, hanno preso parte anche le aziende agricole Chiara Ciavolich, Francesco Labbrozzi, Sandro Polidoro, Tenuta i Fauri e Fratelli Cimini. Secondo il presidente Alessandro Nicodemi, lo studio «concorrerà alla valorizzazione della qualità dei vini della nostra regione, ma anche a ridurre i rischi che possono derivare da scelte aziendali sbagliate».
il vitigno montepulciano d’Abruzzo
Tramite lo schedario viticolo regionale (con dati aggiornati al 2023), sono stati mappati i vigneti, a cui è stata aggiunta la cartografia regionale dei suoli (con le informazioni dal 1994 al 2006), sono state realizzate mappe climatiche (con dati ventennali 2001/2022) grazie alle informazioni via satellite del progetto Copernicus, che hanno consentito di individuare le zone adatte ai vini di qualità . Tramite l’indice di Winkler, sono stati individuati i vitigni più adatti per zona, mentre con l’indice De Martonne le zone favorevoli alla viticoltura, in relazione al bilanciamento tra temperatura e precipitazione (anche sfruttando i dati regionali delle 47 stazioni automatiche di monitoraggio meteo).
Secondo i risultati ottenuti, l’Abruzzo registra un indice superiore a 20, vale a dire un clima sub-umido, adatto alla coltivazione della vite. Nella piattaforma, i territori sono stati caratterizzati per regione, provincia, sottozone e comuni, elaborando statistiche sulla distribuzione dei suoli, esposizione dei vigneti, altitudine, pendenza media. Gli strati informativi sono visibili e consultabili liberamente sul sito del Consorzio. Uno specifico modulo, inoltre, permette di visualizzare le unità vocazionali e fornisce sulla mappa consigli utili per creare l’impianto più adatto.
<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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