
La Franciacorta è una zona collinare affacciata sulle sponde del Lago d’Iseo, in Lombardia, in un’area di circa 200 chilometri quadrati che comprende 19 comuni della provincia di Brescia. L’origine morenica dona ai terreni di quest’area una straordinaria ricchezza minerale, che unita all’eterogeneità dei suoli, costituisce l’elemento distintivo di una viticoltura di qualità.
È il metodo Franciacorta a garantire ancora oggi la qualità di ogni singola bottiglia Norme rigide e scrupolose per ottenere vini di assoluta qualità: impiego esclusivamente di vitigni nobili, raccolta a mano, rifermentazione naturale in bottiglia e successiva lenta maturazione e affinamento sui lieviti, non inferiore ai 18 mesi, 30 per i Millesimati e ben 60 mesi per le Riserve.
Il Franciacorta è prodotto con uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, quest’ultimo consentito fino a un massimo del 50%. Recentemente è stata introdotta nel disciplinare una nuova uva, l’Erbamat, su cui ora alcune aziende stanno lavorando.
L’Erbamat è un vecchio vitigno a bacca bianca originario della provincia di Brescia, da molto tempo dimenticato ma di cui si ha notizia fin dal ‘500. L’Erbamat entra al momento nella base ampelografica del Franciacorta nella misura massima del 10%, per tutte le tipologie ad eccezione del Satèn, così da permettere di testare le sue potenzialità in modo graduale e valutarne eventuali incrementi in futuro. L’Erbamat è caratterizzata da una maturazione tardiva (raggiunta oltre un mese dopo lo Chardonnay e i Pinot) e da una spiccata acidità, che dà un contributo di freschezza alle basi senza però stravolgerne il profilo.
I vigneti della Franciacorta hanno una resa massima di 120 quintali di uva a ettaro e la vendemmia, effettuata obbligatoriamente a mano, si svolge, a seconda delle annate, tra la prima decade di agosto e la prima di settembre.
Pressatura
Dalla soffice spremitura delle uve si ottiene il mosto-fiore per la produzione delle basi Franciacorta, le quali a primavera vanno a formare la cuvée.
Prima fermentazione
All’interno delle vasche avviene la prima fermentazione e in primavera i produttori creano le cuveé unendo i mosti provenienti da diversi vitigni, vigneti e vendemmie.
Tiraggio
Dopo l’assemblamento della cuvée, al vino imbottigliato vengono aggiunti zucchero e lieviti che svolgeranno la seconda, lenta, rifermentazione del vino.
Affinamento
Dopo il tiraggio, le bottiglie vengono sigillate con un tappo a corona e accatastate in posizione orizzontale nelle cantine, dove rimarranno per molto tempo a contatto con i lieviti.
Scuotitura
Dopo il periodo di affinamento, le bottiglie che sono rimaste accatastate per diversi mesi, vengono poste su dei cavalletti inclinati chiamati pupitres e giornalmente vengono ruotate per veicolare il sedimento verso il collo della bottiglia.
Sboccatura
Il tappo a corona viene rimosso e si aggiunge lo “sciroppo di dosaggio” composto da vino base Franciacorta e zucchero in quantità tale da determinare la tipologia di gusto dei Franciacorta, Dosaggio zero, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Demi-sec. Per il Franciacorta Pas Dosè viene aggiunto solo vino base.
Dosaggi
Dopo la sboccatura viene aggiunta una diversa quantità dello sciroppo di dosaggio. A seconda della quantità di residuo zuccherino si ottengono le diverse tipologie di Franciacorta:
Fondato il 5 Marzo del 1990, il Consorzio conta oltre 200 Soci fra viticoltori e imbottigliatori, interessati alla filiera produttiva delle Denominazioni:
Franciacorta DOCG | Curtefranca DOC | Sebino IGT
Le aziende consorziate produttrici di Franciacorta sono 122 e rappresentano la quasi totalità (98%) delle aziende produttrici presenti sul territorio.
La Mission:
Tra maggio e luglio 2023, Gambero Rosso vi dà appuntamento a Roma, Torino, Lecce, Palermo e Napoli con alcune etichette di Franciacorta, per farvi scoprire un territorio unico e un’eccellenza tutta italiana, quali sono i vini Franciacorta, che saranno protagonisti, per ogni tappa, di una Masterclass e di una Cena gourmet. Ecco i primi appuntamenti e i menu con gli abbinamenti.
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