71 su 100. È questo il numero delle colture più rilevanti al mondo – secondo i dati Fao – che vengono impollinate grazie al lavoro prezioso delle api. Frutta, verdura, ma anche prodotti caseari come latte, yogurt, burro, formaggi: l’80% delle risorse alimentari destinate agli esseri umani dipende dagli insetti. Senza contare l’importante mantenimento della biodiversità e il ripristino delle aree minacciate dalla desertificazione. Eppure, nonostante i continui moniti, questa specie è ancora a rischio (altissimo) di estinzione. L’attenzione mediatica verso le api, però, è aumentata notevolmente molto negli ultimi, anche grazie a progetti di comunicazione curiosi e divertenti come l’ape influencer, profilo Instagram che continua a raccogliere follower e stringere collaborazioni con importanti aziende per salvaguardare le api.
Iniziativa più recente è Bee My Future di LifeGate, che si propone di difendere e tutelare le api nei contesti urbani. Perché, strano ma vero, questi insetti stanno sempre più fuggendo dal loro habitat naturale di campagna per via dell’uso massiccio di pesticidi e prodotti di sintesi in agricoltura, cercando rifugio nelle città. Per questo, è importante offrire loro un riparo sicuro, creando una rete di apicoltori esperti e appassionati, che possano prendersi cura degli sciami attraverso un sistema innovativo di biomonitoraggio, che aiuti a comprendere lo stato di salute degli insetti e dell’ambiente circostante.
Un progetto innovativo partito – per il momento – nella periferia di Milano, ma che potrebbe (dovrebbe) essere replicato anche in altre città. Soprattutto in un momento storico come questo, in cui malattie e parassiti rappresentano una minaccia costante per le api. In particolare, a mettere a repentaglio la loro salute sono i neonicotinoidi, una famiglia di insetticidi soggetti a severe restrizioni in tutta Europa, ma che continuano a essere usati in molti territori, provocando danni ingenti agli insetti, a cominciare dalla perdita di memoria e del senso dell’orientamento, seriamente compromesso dalle sostanze. Come contribuire all’iniziativa di LifeGate e proteggere le api? Acquistando il miele Bee my Future, biologico e disponibile in diverse varietà in base alla produzione estiva.
Per chi volesse essere ancora più coinvolto, invece, c’è il progetto di 3Bee “Adotta un alveare”, che consente di prendere simbolicamente in adozione delle api, da controllare durante tutto l’anno tramite il proprio smartphone, e ricevendo infine un vasetto di miele. Come? 3Bee ha dotato i suoi apicoltori di sistemi di monitoraggio che permettono di valutare lo stato di salute degli insetti, collegati direttamente a un’applicazione del cellulare. Così, ogni apicoltore adottivo potrà osservare l’alveare – curato da professionisti del settore – a distanza, sostenendo piccole economie locali e favorendo la biodiversità del territorio. Si parte da una base di 12 euro l’anno, ma si può scegliere anche di donare di più, selezionando la zona e la tipologia di miele che si preferisce.
a cura di Michela Becchi
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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