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Apre a Torino l'unico cocktail bar robotizzato, ma manca l'ingrediente più importante: il barman

Apre il primo cocktail bar robotizzato, a Torino. SarĆ  una macchina a preparare i drink. Manca il barman, vero protagonista di un bar. C'ĆØ un manager, ma per ora solo a controllare...

  • 05 Aprile, 2024

SarĆ  ancora possibile che un Ernest Hemingway chieda al barman del Ritz di Parigi un cocktail che copra il gusto di alcol e nasca il leggendario Bloody Mary? DipenderĆ  dalla reattivitĆ  di Toni Compatto, il robot dello Shaker, il nuovo locale che inaugura la sera del 10 aprile in Via Carlo Alberto 11 in pieno centro a Torino (apertura al pubblico il giorno successivo) In programma per la serata un panel intitolato “Tech & The City”, con la partecipazione di Paola Pisano, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’UniversitĆ  degli Studi di Torino, nonchĆ© ex Ministro Italiano per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, e di Giuliana Mattiazzo, professoressa di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale e attuale Vice-Rettrice per l’Innovazione Scientifico-Tecnologica al Politecnico di Torino. E naturalmente del robot che, in sinergia con un bartender umano, preparerĆ  i drink.ShakerĀ ĆØ il primo flagship bar di Makr Shakr, un esempio di come la tecnologia robotica e la tradizione possano interagire nel settore del food and beverage.

 

In cerca della GenZ

A chi si rivolge? A chi abita/transita in centro (siamo a due passi da Palazzo Carignano, da Piazza Castello) e a chi cerca qualcosa di diverso: Shaker ha l’ambizione di attrarre la Gen Z tech-savy, gli over 50 curiosi di provare qualcosa di nuovo. Non si tratterĆ  solo di autosufficienza robotica, ma l’obiettivo ĆØ ricercare un equilibrio fra l’innovazione tecnologica e componente umana, la sempre inseguita interazione tra uomo e macchina.

Gli ideatori del progetto – Carlo Ratti, ed Emanuele Rossetti, ceo di Makr ShakrĀ – puntano a liberare i baristi dai compiti più ripetitivi, e valorizzare la creativitĆ  e il contatto umano. Dunque non solo robot, maĀ  bar manager che personalizza i drink in base alle richieste dei clienti (per ora, però, da Shaker sarĆ  possibile consultare un menù e scegliere tra i classici) Ā offrendo un servizio altamente personalizzato e uno staff di sei persone per personalizzare l’esperienza dei clienti. Anche il robot ha un nome ā€œumanizzatoā€ Toni Compatto, munito di un unico braccio robotico in grado di preparare fino a 60 bevande all’ora scegliendo tra 70 bottiglie diverse per una combinazione di drink illimitata.ToniĀ  Compatto ĆØ capace di prepare caffĆØ (macchiati, iced e cappuccino con spuma di latte fresco)Ā  oltre ai cocktail serali disegnati dal Bar manager con ingredienti particolari e proposte che uniscono il mondo del caffĆØ e dei cocktail , come l’ Espresso Martini.

Si ordina con il tablet

I clienti possono ordinare tramite tablet disponibili nel locale, inserire il proprio nome e seguire la preparazione del drink su un display dietro al robot. Al termine, il drink si ritira alĀ  bancone nei punti di consegna assegnati.

Un hub tecnologico

Shaker funge da hub per lo sviluppo di nuove tecnologie, inclusa in futuro l’intelligenza artificiale. L’obiettivo ĆØ migliorare continuamente l’esperienza di consumo, anche con nuova app, prevista per fine 2024, che permetterĆ  al cliente di ordinare tramite il proprio cellulare ed essere avvisato di quando andare a ritirare le bevande. Al progetto collaborano Lavazza, fornitore ufficiale del caffĆØ per Shaker, Ā e Martini & RossiĀ  supplier degli spirits che ha arricchito l’offerta di cocktail, nel segno della tradizione torinese dell’aperitivo.

Shaker sarĆ  apertoĀ  dalle 8.00 alle 23.00, tranne il martedƬ, con un’offerta dai caffĆØ mattutini ai cocktail serali, dalla colazione, pranzo fino all’aperitivo, a prezzi pop. E punta a programmare eventi, in sintonia con quelli cittadini, oltre a musica, talks e appuntamenti culturali.

Nuova collaborazione uomo-macchina?

Che nasca davvero una nuova collaborazione uomo-macchina?

onfidiamo in qualcuno che ascolti il nostro Hemigway redivivo raccontare che ā€œQuella maledetta Mary non si ĆØ accorta di nienteā€, e ordinare un impeccabile ā€œBloody Maryā€. Che, guarda caso, ĆØ il preferito di Emanuele Rossetti

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