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I profumi al ristorante sono una iattura (ma come รจ difficile bandirli)

Sborsare centinaia di euro per una cena stellata per poi venire travolti dallโ€™insolito profumo abbondantemente emanato dai commensali del tavolo di fianco (o, peggio ancora, del proprio) non รจ esattamente una delizia

  • 09 Settembre, 2024

Stasera si gusterร  un petit four allo Chanel Nยฐ5 o unโ€™anatra confit al Dior Sauvage? Lโ€™importante รจ non incappare in un risottino al Lancรดme La vie est belle chรฉ la vita sarร  anche meravigliosa, ma sborsare centinaia di euro per una cena stellata per poi venire travolti dallโ€™insolito profumo abbondantemente emanato dai commensali del tavolo di fianco (o, peggio ancora, del proprio) non รจ esattamente una delizia. Quella dellโ€™inquinamento olfattivo al ristorante รจ questione poco discussa e segnalata e che non riguarda affatto solo lโ€™haute cuisine. Pure una pizza al Gucci Bloom nella trattoria sotto casa la evitiamo volentieri: ridatici la Margherita, con il suo aroma di basilico e pummarola e di pasta biscottata al punto giusto.

Il gusto passa dal naso

Basta avere un raffreddore per capirlo, ma la scienza va oltre e ci spiega come fino allโ€™80% dei sapori percepiti quando di mangia viene dal senso dellโ€™olfatto. Le papille gustative infatti sono in grado di rilevare i gusti di base: dolce, salato, acido, amaro e umami. Ma le centinaia di sfumature dโ€™aroma che rendono un piatto un grande piatto arrivano dai recettori del naso. Seguendo due direzioni: dallโ€™interno salendo dalla bocca e dallโ€™esterno con la respirazione. E qui iniziano i problemi, o le interferenze. La questione รจ ben nota ai ristoratori che ormai la usano a proprio vantaggio. Pioniere fu Heston Blumenthal ad esempio che iniziรฒ a nebulizzare essenze sul piatto al momento del servizio, aggiungendo una nota in piรน tuttโ€™altro che ininfluente anche se di un ingrediente che nel piatto di fatto non esiste.

Bandire o non bandire? Qui sta il problema

Un conto perรฒ sono le fragranze attentamente selezionate dallo chef, ben altro sono quelle propinati dal vicino di tavolo. Lโ€™interferenza riguarda soprattutto gli aromi piรน sottili e recessivi come quello del pesce fresco. Cosรฌ alcuni ristoratori, a iniziare proprio, ebbene sรฌ, dallโ€™altissima cucina, sono partiti alla riscossa chiedendo agli ospiti in fase di prenotazione di astenersi da presentarsi in ciabatte e short ma anche di indossare profumi. Cosรฌ al dress code si sarebbe aggiunto lo smell code.

Secondo il quotidiano olandese Het Parool il ristorante Toscanini di Amsterdam insieme alla conferma della prenotazione manda una mail che recita: ยซVorremmo che tutti i nostri ospiti avessero un’esperienza fantastica, ma a volte questa รจ ostacolata dall’uso eccessivo di profumi. Pertanto, vi chiediamo gentilmente di tenere conto di questo aspetto utilizzando il profumo in modo piรน discretoยป. Lโ€™anno scorso ha fatto notizia lo stellato londinese Sushi Kanesaka, un tempio della cucina giapponese dove chef Shinji Kanesaka ยซserve il sushi nello stile Edomae, la sua forma piรน tradizionale, in cui il pesce viene stagionato per lasciare che i sapori intrinsechi risplendano e che le delicate note umami nascoste nella carne vengano rivelateยป. Il tutto, per lโ€™omakasรฉ da 18 portate, a 420 sterline, circa 500 euro a testa.

Lo “smell code” non compare sul sito. Dallโ€™ufficio stampa del gruppo Dorchester perรฒ ora assicurano che ยซnon abbiamo una politica che chiede agli ospiti di astenersi dall’indossare profumi in nessuno dei ristoranti dei nostri hotel. Da Sushi Kanesaka il nostro consiglio agli ospiti di optare per una fragranza piรน leggera o addirittura di rinunciarvi del tutto era volto a consentire ai loro sensi di entrare pienamente in contatto con i profumi delicati che emanano dal nostro sushi e che completano l’esperienza culinaria complessivaยป. Ma, sottolineano, era un consiglio, non รจ mai stata unโ€™imposizione. Sembra di camminare sui gusci dโ€™uovo. E invero รจ assai difficile trovare un sito di ristorante che espliciti il divieto รจ pressochรฉ impossibile. quanto meno in Occidente. Tanto che il suggerimento di ยซsi prega di non indossare profumi, acqua di colonia o altre fragranze forti. Si prega di informare gli accompagnatoriยป รจ riportato nelle regole di prenotazione della casa madre di Sushi Kanesaka, a Tokyo

Il tema dunque รจ spinoso e sfocia nel tabรน: forse perchรฉ la propria sfera olfattiva, che coinvolge il piรน oscuro, negletto, dimenticato ma ancora oggi probabilmente piรน potente tra i sensi, รจ un ambito talmente personale da non poter essere nominato. Il profumo per alcuni รจ un modo per sentirsi piรน attraenti o semplicemente sicuri di sรฉ e a proprio agio in pubblico, tanto piรน in un primo appuntamento per una cena tรชte-ร -tรชte.

Non solo questione di gusto

La questione del profumo perรฒ รจ piรน seria e riguarda anche il tema delle allergie e della salubritร  dellโ€™ambiente di lavoro. Un fatto che perรฒ, lato clienti, non sembra sufficiente a esplicitare un vero e proprio divieto. Altra cosa sono le politiche verso i dipendenti, cui viene spesso consigliato di evitare fragranze invasive. Da Osteria Francescana ci informano che il team di sala e di cucina del ristorante รจ invitato a non indossare profumi per non alterare lโ€™esperienza degli ospiti, per quanto riguarda la sala, e la propria sensibilitร  olfattiva, per quanto riguarda la cucina. Il look smart casual consigliato nel dress code per gli ospiti invece non comprende suggerimenti per lโ€™utilizzo di profumi, essenze o altro. La scelta sul proprio profilo olfattivo รจ quindi interamente a discrezione dellโ€™ospite.

Insomma il profumo eccessivo dร  noia ma non si dice. Prima di entrare in un ristorante perรฒ, annusatevi. Se sentite solo profumo, non chiedetevi se quelli del tavolo vicino vi guardano in tralice: sรฌ, ce lโ€™hanno proprio con voi. Perchรฉ se รจ vero che il cliente ha sempre ragione, e non va toccato nel suo piรน profondo, รจ anche vero che i clienti sono tanti, non siamo isole nel vuoto siderale e influenziamo lโ€™ambiente circostante con le nostre molecole odorifere. Nel dubbio, meglio tornare a casa a farsi una doccia.

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