La morte di Satnam Singh, il bracciante indiano morto lo scorso 19 giugno in seguito ad un incidente presso l’azienda agricola AgriLovato, nell’Agro Pontino, ha riacceso i riflettori sul tema del caporalato, con diversi attivisti ed esponenti dell’imprenditoria italiana che hanno richiesto a gran voce nuove misure da parte del governo per contrastare quella che viene considerata una vera e propria piaga. Sul tema è intervenuto il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione del Question time tenutosi alla Camera, definendo il recente episodio una «tragedia che ha visto un criminale facente provvisoriamente l’imprenditore compiere un atto vergognoso, criminale, che pone un’attenzione negativa su un mondo che invece ha tanti imprenditori sani, che subiscono la loro concorrenza sleale».
Secondo il ministro, «non c’è un minuto da perdere rispetto ai controlli e anche all’emersione, che è prevista da tante normative addirittura dell’1° agosto del 2016, che mai sono state messe puntualmente in campo come andava fatto, anche con tante forze sociali, politiche che magari hanno avuto più attenzione a questi fenomeni quando emerge la tragedia piuttosto che nel costante controllo quotidiano. Le assunzioni di 514 nuovi ispettori dell’Inps-Inail aiutano a reprimere, ma noi dobbiamo puntare a cancellare questo fenomeno, anche con un meccanismo che permetta di guardare alle cose che non hanno funzionato, la rete del lavoro agricolo di qualità nei numeri è dimostrato non abbia funzionato: dobbiamo lavorare per implementare modificando insieme, in una logica di confronto parlamentare, con l’azione del Governo che mette a disposizione gli strumenti che ha, in un quadro di analisi». In questo momento – ha spiegato il ministro – Inps e Agea stanno incrociando i dati, «cosa che in passato non si è fatto», per arrivare a fare emergere quei parametri «che oggettivamente fanno comprendere in maniera abbastanza immediata quando un’azienda ha forza lavoro non compatibile con la regolarità della stessa».
Lollobrigida ha menzionato i flussi previsti dalla legge Bossi-Fini, i quali andrebbero «pianificati perché siano ancorati alle necessità delle imprese, mettendo in condizione i lavoratori integrarsi, produrre e poi magari tornare in patria dove portare i loro know-how». Il ministro ha poi spiegato come alcune norme di contrasto previste dalla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, siano state anticipate proprio alla luce della tragedia.
Tra di esse, l’assunzione di 514 nuovi ispettori «che aiuteranno a reprimere, ma noi dobbiamo puntare alla cancellazione del fenomeno». In tal senso, secondo Lollobrigida, un altro strumento attualmente in atto è l’incrocio dei dati tra Inps e l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) «che fanno capire subito quando un’azienda ha una forza lavoro non compatibile con la regolarità della stessa». Il ministro ha poi menzionato «decine di interventi messi in campo dal governo», tra i quali anche la reintroduzione del reato di somministrazione illegale di lavoro, «che abbiamo voluto immediatamente reinserire tra le cose che risultano come atti criminali».
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