Il capitone non può mancare assolutamente sulle tavole natalizie di Napoli. Generalmente si prepara fritto mettendolo prima sotto «una marinata di aceto, menta, olio» in infusione, come consiglia lo chef Peppe Guida (guarda Questa terra è la mia terra su gamberorosso.tv). In questa versione può essere conservato per diversi giorni, per tutta la durata delle feste natalizie. Le sue carni molto grasse e gustose si prestano a vari rifacimenti, anche in versione arrosto, come proposto da Peppe Guida.
«Anche se non si mangia, deve essere messo in tavola per devozione», dice Peppe Guida. Ed è proprio così. La tradizione del capitone durante le feste, soprattutto a Napoli, è legata a un fatto religioso: per le sue sembianze, il pesce ricorda un serpente – anche per i suoi movimenti guizzanti in acqua – ed è per questo che, come per il serpente tentatore di Eva nel paradiso terrestre menzionato nella Bibbia, rappresenta il male: è lui che ha invogliato la prima donna creata da Dio a mangiare la mela. Uccidere il capitone in casa e mangiarlo alla vigilia della nascita del bambino Gesù Salvatore significa scacciare il male: un segno di buon auspicio ed esorcizzazione del male.
Il capitone ha una carne talmente gustosa che non ha bisogno di grandi trasformazioni in cucina. L’ha capito Peppe Guida che per il suo Natale prepara questo pesce semplicemente arrosto sulla griglia. Tagliare il capitone in piccoli pezzi, munirsi di un rametto di alloro che fungerà da spiedino, e infilare un pezzo di pesce alla volta alternato a una foglia di alloro che renderà tutto più aromatico. Intanto che il capitone griglia lentamente – fare attenzione a rigirarlo di tanto in tanto per garantire una cottura equilibrata – preparate la marinata per condirlo in fase di impiattamento. In ciotolina mettere aglio, peperoncino, prezzemolo tagliati grossolanamente, qualche foglia di menta, olio, aceto, sale e mescolare tutto bene. Piccolo trick: questa emulsione può essere utilizzata non solo per il capitone ma per qualsiasi tipologia di pesce. Rigirarlo di tanto in tanto fino a quanto non sarà arrostito da tutti i lati.
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