Sono importanti i territori e sono fondamentali le cuvée, arte che in Champagne ha e ha avuto la sua massima espressione. E ci sono etichette “quotidiane” – le virgolette perché aprire una bottiglia di Champagne è comunque sempre un gesto particolare e un’esperienza che non passa inosservata – e ci sono le etichette da “non dimenticare”, le selezioni, le cuvée e i millesimi particolari in edizioni limitate: hanno prezzi mediamente elevati e pur essendo vini gastronomici hanno anche una valenza da “meditazione”. Insomma, sorsi e calici che si fanno ricordare e che definiscono stili e filosofie di importanti cantine e di grandi personalità enologiche.
Le dieci etichette che vi presentiamo sono state selezionate all’interno di un lungo speciale sul Gambero Rosso di dicembre dedicato alle bollicine d’Oltralpe. I degustatori Giuseppe Carrus, Nicola Frasson, William Pregentelli, Pierpaolo Rastelli, Lorenzo Ruggeri, Marco Sabellico e Marzio Taccetti hanno selezionato oltre 60 Champagne divisi per sottozone, dall’Aube alla Montagna di Reims, chiudendo con una sezione Hall of Fame per le quelle cuvée gloriose che giocano, anche a livello di prezzo, una partita a sé.
Dom Pérignon
Épernay
Qui siamo di fronte a un vero fuoriclasse. Sembra che nella 2006 della Plénitude 2 non manchi davvero nulla. Complessità gusto olfattiva, maturità (non sembra vero ma sono passati 18 anni dalla vendemmia), ma anche finezza, profondità , eleganza. Il naso si snoda tra note di frutto giallo, ancora in piena gioventù e diversi sentori terziari di gran fascino: spezie dolci, un tocco di caffè, un accenno di erbe amare. Struttura imponente in bocca, mai però invadente e soprattutto lunghissima. euro 450
Krug
Reims
La ’16 è protagonista della cuvée numero 172. Un’annata dalla primavera piovosa, ma mite ed equilibrata. Pinot Noir (44%) e chardonnay (36%) con un saldo di meunier, in un assemblaggio che vede almeno dieci vini di riserva. Il Naso è incredibile: fiori bianchi, agrumi, frutta secca e pain d’epices. La bocca è ricca e dall’energia disarmante in armonia tra acidità e sapidità . euro 250
Moët & Chandon
Épernay
Al cuore della cuvée c’è la ’13, poi la ’12, la ’08, la ’06 e la ’00 maturate in legno, rifinite con la ’04, stappata e rifermentata nuovamente. Un Brut Nature che rimane 10 anni sui lieviti e non vede alcun tipo di dosaggio. Materico e setoso, stratificato da note di pasticceria, spezie, un delicato tono fumé e un finale lunghissimo e fresco. Spettacolare. euro 250
Laurent Perrier
Tours-sur-Marne
Multivintage dalle annate ’12, ’08 e ’07 da uve di 8 diversi grand cru che matura 10 anni sui lieviti. 58% di chardonnay e 42% di pinot nero, il bouquet apre floreale e sul frutto bianco per scivolare su sfumature più speziate e complesse. Al palato ha grande finezza, frutto, densità e mineralità verticale e un finale interminabile. Applauso. euro 220
Louis Roederer
Reims
60% Chardonnay, 40% Pinot Noir per una delle bottiglie più iconiche della Champagne. Le uve arrivano da diversi vigneti dislocati nei migliori cru del territorio vendemmiate in un’annata calda e secca. Il risultato è un naso delicato che si snoda tra note di pesca, mandorla tostata e nocciola che anticipano una bocca finissima, dalla freschezza disarmante. L’acidità è composta, integrata alla materia, la sapidità fa capolino specie nel finale e spinge il vino in profondità . euro 218
Bruno Paillard
Reims
Da uve provenienti da sei Grands Crus della Champagne il N.P.U. 2009 è un assemblaggio di chardonnay e pinot nero in uguale proporzione. Dalle intense note di fiori bianchi, noce moscata e zenzero si staccano sfumature di menta. Al palato, è elegante e materico. Fino alla fine rimane su una scia salina e di frutto succoso di grande persistenza. euro 300
Frédéric Savart
Ècueil
Un modello di riferimento nel mondo dei Rosé da assemblaggio. Siamo a Ècueil, dove le cuvée assumono una distintiva tessitura gustativa. Blend di pinot nero al 65%, chardonnay 30% e vino rosso al 5%, vinificato in acciaio e legno. Di colore salmone scarico, insiste su toni affumicati che riprendono una scia iodata e floreale: inafferrabile eppure così riconoscibile. euro 90
Charles Heidsieck
Reims
La leggendaria cuvée della maison si presenta in una veste più leggiadra e integra rispetto ai suoi standard, grazie anche a un’annata fresca. Profumi di anice, scorza di limone e nocciola tostata anticipano una bocca compatta e tesa, dalla carbonica finissima e ricamata. Il carattere è gessoso, il finale ancora compresso. Di grande potenziale evolutivo.
Dom Perignon
Épernay
Come di consueto assaggiamo il grande classico della Maison a nove anni dalla vendemmia. Una vendemmia senza dubbio calda che si fa sentire soprattutto al naso dove alle sensazioni floreali si aggiungono note di frutta secca e di buccia di limone candito. La bocca ha polpa e spessore e non manca una piacevolissima nota amaricante che richiama, sul finale, le radici e le spezie. euro 235
Bollinger
Ay
Dall’assemblaggio di Pinot Noir (62%) e Chardonnay (38%) provenienti da 11 crus (Verzenay, Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ, Chouilly e Avize), nasce questo Champagne rosato che profuma di fragole, mandarino con una fine tessitura speziata. Il sorso è elegante e ben delineato, rivelando una freschezza succosa che gli dona energia. euro 260
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