Verticale, profondo, dโannata: tutto il gusto del Trentino dal basso verso lโalto; dalle valli e dai laghi fin sopra le malghe piรน isolate, in una scalata dei sapori che non รจ soltanto vezzo panoramico, ma ricerca di tipicitร e ingredienti dโalta quota, prodotti e materie prime eccellenti, frutto โ anche โ di ambienti e territori estremi, quellโingrediente microclimatico e orografico irripetibile, unico, esclusivo.
Partiamo dal capoluogo per un viaggio del gusto che dalle valli piรน basse sale fino in cima alle vette innevate lungo le Strade del gusto e dei sapori del Trentino. Trento, a soli 194 metri slm, รจ il nostro trampolino di lancio in una provincia fra le piรน verticali dโItalia, modellata dal basso verso lโalto da unโagricoltura sostenibile e dai suoi โeroiciโ protagonisti: vignaioli, contadini, malgari, allevatori e – perchรฉ no โ macellai, cuochi, chef; cioรจ i trasformatori di carni, verdure e pesci dโacqua dolce che finiscono sulla tavola. Qui in cittร , tra l’altro, nella frazione di Villazzano, c’รจ una delle tre sedi della Strada dove รจ possibile chiedere e ottenere consigli e dritte sull’aorganizzazione di percorsi golosi enogastronomici.
Le pupitre di Cantina Ferrari (Trentodoc). In apertura il musetto di vitello in crosta di cereali con tartare di molluschi, brodo di mela verde, sedano selvatico e insalata in osmosi: piatto di chef Paolo Donei a Malga Panna, Moena
A queste altezze il protagonista di lusso รจ Sua Altezza Bacco e la sua corte un impressionante mosaico di vigne terrazzate, come quelle della Val di Cembra, fra i 300 e i 900 metri slm. Questo paesaggio estremo vede in prima fila i 300 viticoltori โacrobaticiโ della cooperativa Cembra Cantina di Montagna ed รจ anche teatro di sperimentazione per innovatori come Fiorentino Sandri e Mario Pojer, di cantina Pojer Sandri, che ventโanni fa in localitร Grumes introdussero, tra i primi in Italia, i vitigni Piwi resistenti alle malattie fungine per fare i vini del progetto Zero Infinito, cioรจ senza trattamenti in vigna e in cantina e lโideazione di sistemi ad hoc per โpulireโ le uve e minimizzare lโossidazione. Perรฒ il principale ingrediente della qualitร rimane il Trentino, un territorio unico per escursioni termiche e microclimi.
ยซUn territorio con suoli misti di calcare e porfido, sacche dโargilla, e piรน si sale in alto, piรน aumentano lโescursione e lโaciditร , dunque la longevitร dei vini โ sottolinea Fiorentino Sandri โ E poi lโOra del Garda, un vento tipico del lago, e le correnti del Brennero e dalla Val di Non che risalgono verso la piana Rotaliana creano condizioni che permettono di non intervenire o di ridurre i trattamentiยป.
Passiamo attraverso quelle โporte delle meraviglieโ che sono Trento, Riva del Garda e Rovereto, il primo assaggio di un percorso nella verticalitร del gusto e dei sapori trentini. Prima tappa allโEnoteca Provinciale, nel cinquecentesco Palazzo Roccabruna, a Trento, esposizione di bottiglie storiche e una novantina di etichette in degustazione, oltre a birre artigianali e grappe. Potremmo, perรฒ, approcciare il Trentino anche dal Garda, terra di oli extravergini di cultivar casaliva. E qui pernottiamo tra gli ulivi nelle camere di ArcOlive, poi andiamo a esplorare pregi e difetti del mondo extravergine esercitandoci col percorso sensoriale (visivo e olfattivo) allestito da Olio Cru, premiato frantoio di evo Classico, Bio e Garda Dop; e presenza di punta della nostra guida Oli dโItalia.
Cambiamo genere ma non territorio entrando nella โMiglior Pasticceria Salata 2023โ del Gambero Rosso: รจ Garda Foodie, un laboratorio e negozio da peccatori; difficile resistere alle tentazioni di Matteo Tinti, pasticcere-designer ciociaro di Fiuggi. Fra le sue dolci creazioni tartellette di frutta fresca; mousse al tea matcha con bisquit al tea matcha e coulis di mirtillo; cioccolato e lampone con croccante di nocciola, biscuit di cacao e cremoso di fondente. Dal dolce alla grappa cโรจ giusto il tempo di risalire da Pisoni, a Pergolese, Valle dei Laghi, 241 metri slm, dove il โveteranoโ Arrigo Pisoni – & figli โ distilla vinacce in un impianto discontinuo a bagnomaria e affina bottiglie Trento Doc metodo classico in un bunker della seconda guerra mondiale; temperatura costante a 10 gradi centigradi, fermentazione lenta e perlage finissimo.
Gli amanti del superalcolico possono perรฒ proseguire per Santa Massenza, il borghetto dei distillati dโautore – 129 abitanti, 5 distillerie โ unโisola, un mondo a sรฉ, ispirato da vitigni semi-aromatici e aromatici e da stili personali e di famiglia. A dicembre ospita โAlambicchi Apertiโ, lโevento dellโIstituto di Tutela Grappa del Trentino.
Ristorante Vecchia Srni a Sorni di lavis
Per gusto e stile, perรฒ, a fare scuola รจ soprattutto Rovereto, in Vallagarina, a 204 metri slm. Ospita infatti il MART, prestigioso museo dโarte moderna e contemporanea, la Casa dโArte Futurista, intitolata a Fortunato Depero (1892-1960), pittore, scenografo, pubblicitario e artista eclettico, mentre nel mondo del bar รจ la cittadina di Bontadi, la piรน antica torrefazione dโItalia. Fondata nel 1790 questa storica caffetteria vanta pure un sorprendente Museo del Caffรจ, il terzo piรน ricco al mondo con 300 macchine per bar e caffettiere domestiche: varie Gaggia anni โ40 e โ50 per lโespresso; caffettiere per vagoni treno; addirittura motociclette con tostatrice dietro il sellino per miscele on the road; tutti pezzi di design e modernariato.
Appollaiato invece a 287 metri il ristorante Vecchia Sorni รจ una โscatolaโ di legno sulle colline vitate, un belvedere sulla piana Rotaliana. Nel dopo Covid lโarrivo dello chef siciliano Giuseppe Asaro, in tandem col trentino Lorenzo Callegari, ha innalzato la cucina con ricette contemporanee, dalle fusion alpino-mediterranee come il โCervo del Sud, salsa alla โnduja, cime di rapa, gnocchetti di patate violaโ ai giochi creativi di un โAsparago di Lago, Asparago di Terraโ, che รจ โ quello di lago โ una formina di asparago composta daย mousseย di trota, aglio orsino e clorofilla di prezzemolo e โ quello di terra โ riempita di insalatina dโasparagi bianchi di Zambana con olioย evo, sale, aceto e salsa bolzanina sifonata, piรน polvere di speck, polvere dโolive ed erba cipollina. Erbe e ortaggi che sono coltivati a queste altezze nellโorto del ristorante e da contadini locali.
Stiamo volando ancora bassi, sui 300 metri appena, quando bussiamo a Maso Grener, la cantina di Fausto Peratoner, per anni enologo di Lavis e oggi piccolo produttore con tre ettari di nosiola, chardonnay, sauvignon e pinot nero. Tra un calice e lโaltro la conversazione prende slancio.
ยซIl Trentino โ premette Peranoter โ ha unโorografia molto variegata per terreni, esposizioni, altimetria e microclimi: รจ questo il suo capitale. Se i cambiamenti climatici preoccupano, il caso del Trentino dimostra al contrario maggiore resilienza: le zone, le esposizioni, la diversitร dei suoli lo mettono al riparo piรน che altri luoghi. Un altro aspetto โ osserva Peranoter โ รจ che non ci sono terreni abbandonati nonostante le difficoltร della montagna, anzi tanti giovani sono interessati a entrare in agricoltura. Qui, il fenomeno dellโabbandono della terra non si รจ verificatoยป.
L’allevamento ittico Armanini a Storo
AllโOrrido di Ponte Alto, a Cognola (390 mt), lโaltezza comincia a sortire vertigini e forti impatti visivi, oltre che sensoriali: merito di una cascata verticale di 40 metri, creata da uno sbarramento sul torrente Fersina. Lโacqua, lo sanno anche i bambini, รจ elemento fondamentale ma quella fresca e sorgiva che scende dellโAdamello (3.539 mt) รจ letteralmente indispensabile per un allevamento ittico come Troticoltura Armanini, in quel di Storo, Val del Chiese, a circa 400 metri slm.
ยซLa qualitร e la purezza dellโacqua sono fondamentali per il salmerino alpino, un pesce autoctono dei laghi sopra i 1.500 metri e che noi alleviamo da una ventina dโanni โ ci spiega Andrea Armanini โ Oggi per la carne piรน delicata e leggermente sapida ha soppiantato la trota nellโalta ristorazioneยป.
La Trota e il Salmerino del Trentino Igp sono alimentati secondo il protocollo dellโAssociazione Troticoltori del Trentino, che prevede mangimi liberi da Ogm, buon contenuto di farine di pesce, ricchezza di Omega3 e basso contenuto di grassi. ยซLโaltezza รจ molto importante โฆยป. A parlare, stavolta, รจ un altro Armanini, il signor Mario, cuoco e proprietario di La Polentera, agriturismo in cui non si cade in errore: il piatto forte รจ il tris di polenta; cioรจ la Carbonera, con pasta di salame, burro e formaggio della valle; la Macafana, con erbette lacustri, formaggio delle valli e cipolla in burro; e di patate rosse lessate, con farina gialla di Storo, fondo di cipolla, formaggio valligiano e Trentingrana. Lโelemento basico, perรฒ, รจ pur sempre il mais nostrano di Storo.
ยซSรฌ, lโaltezza รจ importante โ riprende il discorso Mario Armanini โ Abbiamo fatto prove a valle senza ottenere la stessa qualitร , anzi col rischio di incroci con varietร diverse. Qui invece si mantiene la purezza del mais, lโaltitudine allunga la vita del prodotto e il sapore ci guadagna, grazie anche a un suolo ricco di sassi. Accade lo stesso con le patate: se coltivate qui sono piรน saporite e durevoliยป.
Il bello e il buono delle vette trentine รจ che puoi anche goderti un Taste & Bike a pedalata assistita, come a Castione di Brentonico, sopra il Garda, con soste e assaggi over 500, unโaltitudine niente male anche per una โspolverataโ di maroni di Drena, con vista sul lago di Cavedine. La giovane chef Giada Miori, ristorante La Casina, attinge a un secolare castagneto di famiglia: ยซCrescono su terreni acidi, battuti dallโOra del Garda, in un territorio sempre ventilato, soleggiato, ma umido โ spiega Giada โ Sono maroni con una nota salata piรน spiccata e pezzature piรน grandiยป.
La Miori li valorizza in tante ricette, mentre in estate raccoglie frutti di bosco e fragoline. Primizie โ ortaggi, ma anche frutta come le varietร di mele resistenti, la topaz per esempio la pinova โ che invece lโazienda Bio Debiasi coltiva tra i 500 e gli 800 metri, a Patone dโIsera, ยซtra barriere naturali e boschi che sono unโoasi di biodiversitร ยป, racconta Stefano Debiasi, che รจ produttore di confetture, marmellate, creme di radicchio, asparagi in agrodolce, crauti rossi fermentati, etc.
Massimo Corrร : macellaio a Coredo di Predaia con l’insegna Dal Massimo Goloso
Il lago di Ledro, il bacino di regata piรน alto dโItalia (655 metri slm), dร il nome a una piccola valle con altre curiositร gastronomiche, a partire dagli Gnocchi Boemi, che furono importati dalle donne del posto dopo la prima guerra mondiale, rientrate dalle Cecoslovacchia dove gli austro-ungarici le avevano rifugiate prima che lโesercito italiano riconquistasse le terre irredente, di cui Ledro faceva parte.
Sono grandi gnocchi di pasta lievitata che le sorelle Spagnolli, rispolverando le ricette della nonna, propongono ai clienti del ristorante dโalbergo Maggiorina; in versione tradizionale con spezzatino di manzo al sugo o ripieni di prugna in burro fuso, zucchero, cannella e semi di papavero; in versione rivisitata, allโAmatriciana, con guanciale croccante.
Non cโรจ pesantezza, ma per ben digerire, lโaltro indirizzo irrinunciabile, รจ Foletto, a Pieve di Ledro, il Liquorificio con Museo di unโantica farmacia e spezieria dove i Foletto, da quattro generazioni, fanno liquori, amari, digestivi e superalcolici artigianali: come il Picco Rosso, un liquore anni โ40 di lamponi e fragola invecchiato 24 mesi, e la Stomatica (del 1898), una โtinturaโ forte e decisa di botaniche officinali e alpine; al tempo prescritta dal medico come specialitร farmaceutica. Li assaggiamo nella farmacia-museo fra alambicchi, microscopi, bilancine e vetrine storiche con angolo dei โveleniโ.
Alle altezze di Cembra anche i macellai, perรฒ, fanno squadra. Tito Paolazzi, รจ nellโAssociazione delle Macellerie di Montagna, rete virtuosa che promuove le razze autoctone trentine: Bruna Alpina, Grigia Alpina e Rendena. Specializzato nel dry aging, propone corsi e serate barbecue e fa ottimi speck, luganega e carne fumada. Ma per assaggiare una chicca norcina ancor piรน di nicchia voliamo fino a Coredo di Predaia (830 mt) Dal Massimo Goloso per la premiata Mortandela della Val di Non, un salume a โpolpettaโ nato con gli scarti del maiale, che negli anni โ90 furono soppiantati da pancetta, spalla e fesa e che oggi il norcino macellaio Massimo Corrร vuole riabilitare in versione โStoricaโ: cioรจ con lingua, cuore e diaframma.ย ยซCarni perรฒ โ puntualizza Il Massimo Goloso โ che rischiano di risultare mollicce al gusto. Dunque, prima vengono cotte a vaporeยป.
Lโallevatore, norcino e casaro Marco Casagrande, proprietario dellโazienda agricola Le Mandre a Bedollo, a 1.250 metri di altitudine
Marco Casagrande, invece, alleva sullโaltopiano di Pinรจ (1.250 mt) suino nero delle Alpi, vacche grigie alpine, pecore frisone e capre pezzate mochene. La sua azienda Le Mandre รจ un modello di filiera chiusa: produce e vende formaggi artigianali Tosela, caprino Casat de Caora, yogurt misto, gelato di fiordilatte, lardo, salsiccia luganega e qualche piatto caldo; sapori eccezionali, influenzati dal pascolo: erbe montane dโestate, fieno di qualitร dโinverno, che sono sfalciate a inizio fioritura e ricche di betacarotene, fonte di vitamina A, che ingiallisce la pasta dei formaggi.
ยซPer un latte nobile โ puntualizza Casagrande โ la vacca deve cibarsi di almeno sette tipi dโerbe e trovarsi molto distante da centri urbani e industriali, per km in linea dโaria … La montagna trentina ci permette queste condizioniยป.
Lโultima arrampicata รจ verso Malga Panna (1.400 mt), il ristorante gourmet dโalta quota dello chef stellato Paolo Donei, esperienze da Igles Corelli, Heinz Winkler e altri, per quindici lunghi anni, ยซfin quando โ ricorda Donei – presi consapevolezza di voler reinterpretare lโidentitร della mia terraยป. Traduzione: ricette come โSpรคetzle allโerba orsina, caprino fresco e infuso affumicato allo speckโ e il โFiletto di cervo, insalata di barbabietola, radicchio trevigiano tardivo, fragole in carpione, riduzione di pinot neroโ.
Sintesi: alta cucina di qualitร in una ex stalla di famiglia, simbolo di un passato povero e contadino. Dalle stalle alle stelle, verrebbe da dire, ed รจ proprio la classica storia a lieto fine.
ยซIl 2023 รจ stato lโanno dedicato al socio, con visite, interviste, ascolto e analisi di mercato: obiettivo, costruire unโofferta enoturistica piรน articolata e attrattiva โ spiega Sergio Valentini, presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino โ La Strada ha un suo disciplinare che prevede, tra i punti salienti, di dare valore allโaccoglienza, di utilizzare in misura maggioritaria i prodotti di territorio, di filiera e della rete associativa, ma anche di apportare esperienza agli ospiti. Vogliamo puntare sempre piรน su un enoturismo sostenibile mettendo a frutto le attivitร dei nostri soci, dai piรน piccoli ai piรน grandi. Raggruppiamo complessivamente 330 attivitร pubblico-private: cantine, ristoranti, botteghe del gusto, Comuni, Apt, agriturismi, produttori di salumi, formaggi, prodotti ittici, confetture e tante specialitร . E vantiamo un ventaglio di prodotti ampio, completo e invidiabile: formaggi come la Spressa Dop delle Giudicarie, il Vezzena e il Nostrano del Baldo; salumi come la lucanica trentina, la Ciuรฌga del banale, la carne salada e la carne fumada. Tra gli ortaggi il broccolo di Torbole, che รจ un presidio Slow Food o i pregiati asparagi di Zambana. E poi trote, salmerini, mais spin della Valsugana, mais nostrano di Storo e lโottimo olio extravergine Garda Dop. Cerchiamo anche di animare il territorio attraverso tanti eventi, ad es.ย Gemme di Gustoย in primavera eย Divin Ottobreย in autunno. Organizziamo infine pacchetti e viaggi di gusto con varie formule e durate, ad esย Alambicchi e Castelli, leย Vacanze green di gustoย e varie proposte giornaliere comeย Taste & Walk,ย Taste & Bikeย eย Taste & Train. Ci stiamo impegnando, i risultati si vedono, ma cโรจ ancora tanto lavoro da fareยป.
Nelle localitร sciistiche dei grandi numeri, tra rifugi e baite cโรจ chi ripensa a tipicizzare la cucina e a rinnovarla con ricette dโinterpretazione, pescando tra i fiumi, le valli e i monti trentini. Sprint vincente, che piace e fidelizza. Es. ai Rifugi Paganella (1.440 mt) il Meriz Alpin Lounge punta sulla cucina rivisitata dello chef Massimo Bosetti. In tavola anche formaggi di piccoli caseifici, verdure in agrodolce ed erbe spontanee come il โradicchio dellโOrsoโ, sorta di tarassaco selvatico delle alte vette.
Ad Andalo il Corona Dolomites Hotel, design moderno, tanto legno, piscina panoramica, stuzzica la gola con le ricette dโancoraggio trentino dello chef Mattia Dallavalle. A tavola โcanederli al radicchio tardivo con salame ciuรฌga del Banale e Trentingranaโ e โbocconcini di manzo con crema di riso al Lagrein e fonduta affumicataโ.
Si sale in vetta a La Montanara (1.600 mt) il rifugio della famiglia Sartori, base di partenza per ciaspolate, sci alpinismo e slittino fra le Dolomiti del Brenta. E dopo tanto sport salsicce trentine con crauti, gnocchetti alle erbette di monte, zuppe e strudel fatti in casa.
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