Dalla strada colpisce il colore, un tono dโarancio tra ocra e corallo avvolge ogni cosa, dalle pareti al soffitto. Linee semplici, luce e pochi dettagli dโeffetto catturano al primo sguardo, lโatmosfera รจ calda e leggera, ariosa. Come al solito, nei progetti di Agie, al secolo Hujian Zhou, nel periodo iniziale non cโรจ ancora alcuna insegna. Lโindirizzo? Agie ti dร il civico del negozio di fronte. A condurre รจ lโistinto, se vuoi cercarlo lo trovi. E come al solito qualcosa dice che ci siamo, il posto รจ quello.
Lโentrata รจ tutta in vetro, lโunico indizio che segnala lโingresso in Cina รจ nelle maniglie. Due teste di leone si stagliano come sospese a mezzโaria. La cucina รจ aperta a doppia valenza, allโinterno e su strada. Di qua si inquadra una scena degna dei migliori set dโautore. Di lร , su strada, valgono rassicuranti i codici in pieno stile street food, grande finestra e grande banco, per ordinare take away e proseguire la passeggiata in degustazione.
Con una proposta immediata: ravioli vegetariani, ravioli di maiale e spaghetti di Pechino. Ma non รจ tutto qui: benvenuti da Wonton, il nuovo ristorante cinese a Milano, fine dining che punta su un menu piccolo ma articolato, ma anche โ e soprattutto – custodia e scrigno segreto di quella che si prospetta come la migliore anatra pechinese mai approdata in cittร .
Discettare di fama e sorti di uno dei piatti piรน noti e prestigiosi al mondo, quale Signora Anatra Laccata Pechinese da secoli รจ, meriterebbe una sezione a parte. Portata dโonore alle tavole della corte imperiale e proibita ai sudditi, si รจ tramandata in ricette segrete ed esclusive tra generazioni di chef eletti. Capi di Stato, politici, reali di ogni dove (e oggi finalmente comuni mortali), ne riconoscono il primato gastronomico (per lโalto quoziente di complessitร ) e il valore culturale. La sua fama cammina di pari passo con quella di Quanjude a Pechino, il primo ristorante di Yang Quaren, primo maestro dโanatra della storia. A lui si devono la lunga procedura di preparazione e la cottura sospesa in forni aperti che dellโanatra ha nobilitato le sorti da 150 anni.
Agie pensava a questo progetto da quasi due anni, durante i quali lo ha messo a punto in ogni dettaglio. Di lui abbiamo imparato a conoscere caparbietร e ostinazione nella ricerca di ogni traccia che possa portare alla ricostruzione di antiche pietanze cinesi realizzate in modo autentico ma con ingredienti nostrani, di qualitร e provenienza certificata. Dai suoi precedenti progetti sappiamo che non sbaglia un colpo. E che si prende il tempo necessario per studiare ogni dettaglio, innanzitutto nel rispetto delle tradizioni. Solo lui sa quando รจ il momento di partire. E finalmente รจ arrivato il turno di questo nuovo ristorante dedicato allโanatra, aperto in soft opening ad agosto.
Il primo passo? Lo stesso che per il raviolo e per Sichuan: andare sul posto a mettere testa e mani e sperimentare tecniche dal vivo. Per la cucina di Sichuan aveva intrapreso un viaggio durato tre mesi in una delle regioni piรน umide al mondo, inerpicandosi in cima ai monti a casa di contadini esperti. E per lโanatra? Si รจ rivolto al maestro dโanatra in carica dal Quanjude, il migliore a Pechino, ovvio! Impresa non semplice, visto che non esiste ricetta scritta e il segreto viene tramandato tra pochi eletti, solo dopo un lavoro di grande diplomazia e su patto di sacra fiducia gastronomica. Insomma: la faccenda รจ complessa. Abbiamo chiesto ad Agie di raccontarcela.
Cosa distingue in tre parole per te la vera anatra pechinese ?
Tradizione, Scenografia, Raffinatezza
Come sei risalito alle origini del piatto?
La ricerca รจ partita a Pechino, รจ lรฌ lโorigine del piatto. Grazie a contatti costruiti nel tempo, abbiamo trovato un maestro di anatra del famoso ristorante Quanjude, punto di riferimento assoluto per lโanatra pechinese. Lui ha aperto un piccolo ristorante molto esclusivo, ed รจ li che Youkang Zhou (Fabio per gli amici) รจ andato a fare formazione. Formazione che si รจ concentrata su quell’unico piatto ed รจ durata circa 40 giorni, studiando tutte le fasi di preparazione, cottura, taglio e servizio in sala.
Perchรฉ proprio l’anatra pechinese?
L’anatra pechinese โ su cui si fonda Wonton – รจ forse il piatto piรน difficile della cucina cinese, ne siamo coscienti. ร un piatto mitico e il suo nome da solo attira la curiositร del cliente, motivo per cui tanti vogliono metterlo in menu, anche senza essere preparati. Noi stessi stiamo piano piano migliorando e siamo in continua evoluzione.
Quali scorciatoie si adottano comunemente per preparare le anatre pechinesi?
Le scorciatoie cominciano dalla scelta della materia prima, utilizzando ad esempio le anatre surgelate che arrivano dalla Cina giร pronte per essere laccate, saltando le fasi precedenti. Una scelta che si fa anche per una questione economica, non solo di comoditร .
Lโimprovvisazione si vede poi anche in fase di cottura: impossibile ordinare al volo ed avere lโanatra pronta al tavolo come qualsiasi altra pietanza nel tempo di una cena. Va preparato tutto in anticipo, occorre calcolare i tempi e poi servire in una finestra di tempo breve abbastanza per mantenere croccantezza della pelle e morbidezza delle carni.
Anche le crรชpes che sono di contorno allโanatra, spesso vengono comprate surgelate e poi riscaldate, perchรฉ si รจ persa lโarte di lavorare questo tipo di pasta.
Infine molti ristoratori saltano la fase piรน importante di questo piatto che รจ il taglio dellโanatra dal vivo, al tavolo, passaggio che rende questo piatto unico.
Quali i le fasi per te imprescindibili per rispettare le origini di un piatto cosรฌ antico?
Come dicevo si parte dalla materia prima, unโanatra di qualitร , fresca, mai surgelata. Abbiamo scelto unโanatra locale, cercando di promuovere come sempre prodotti nostrani reperibili a breve raggio. Noi preferiamo le anatre mute piemontesi o le canettes de barberie francesi da alimentazione vegetale al 100%, con carni morbide, piรน tenere di quelle allevate in Italia. Devono avere circa 70 /90 giorni, pesare intorno ai 2 kg circa.
Passiamo alla preparazione. Come si procede?
Nel processo si rispettano tutte le fasi di preparazione come nella tradizione, aspettando il tempo necessario per completarli, senza scorciatoie. Si comincia da una scrupolosa pulitura della pelle in maniera del tutto manuale, con un attento screening, controllo delle abrasioni ed eliminazione di irregolaritร . Segue la scottatura della pelle: si immerge in acqua bollente e si gonfia per insufflaggio dโaria sottopelle, per staccare la pelle dal muscolo mantenendo una giusta temperatura e facendo massima attenzione a non rovinarla. Segue lโasciugatura in cella frigorifero a temperatura controllata. Lโintera sequenza impegna circa 48 ore, poi lโanatra รจ pronta per passare alla cottura ed essere servita.
Quali sono, nel procedimento, i trucchi da maestro che ne fanno unโarte
Ci sono degli accorgimenti davvero importanti, che fanno la differenza. Le nostre anatre cosi come quelle di Pechino, hanno unโapertura nascosta sotto lโala. ร un dettaglio che proviene dalla tradizione, fatto di grande intelligenza. Una delle abilitร distintive del maestro dโanatra รจ quella di eliminare tutte le interiora dellโanatra da questa piccola apertura, in un sol taglio e in un sol gesto, passaggio che richiede esperta manualitร . Lo scopo รจ duplice: mantenere lโintegritร della pelle ed evitare la perdita dei liquidi della carne in fase di cottura.
Le altre fasi determinanti quali sono?
La laccatura che segue alla bollitura iniziale รจ unโoperazione tanto insolita quanto fondamentale: un vero marchio di qualitร per questo piatto. Il mix per lo sciroppo con cui la pelle viene laccata รจ una sorta di segreto, una โfirmaโ del maestro, che dร un’impronta di gusto ed รจ il primo impatto alla memoria del palato. Noi utilizziamo una miscela di acqua e miele di castagno, degli allevamenti in Piemonte del nostro chef Alberto De Marchi, piemontese doc, garante di scelte di ingredienti, materie prime e preparazioni allโinsegna della sostenibilitร .
Lโaltro aspetto tecnico da cui si vede un maestro รจ la fase del taglio: un momento particolarmente delicato, la perizia si vede da come si impugna il coltello, quanti tagli si operano sullโanatra, quali parti vanno privilegiate e quali scartate. Su tutto cโรจ un manuale, ma nulla รจ scritto, tutto si trasmette ancora a voce dal maestro allโallievo.
Come si cuoce lโanatra da Wonton?
Lโagganciamo dal collo in sospensione in forno a 190 gradi per 50 minuti. ร un sistema che consente al grasso di colare lentamente e lasciare la pelle piรน asciutta e croccante. In origine la cottura avveniva in forno adagiando lโanatra in teglia, ma il maestro Yang Quanren 150 anni fa ha rivoluzionato la tecnica con la cottura in sospensione, un metodo divenuto ormai di riferimento.
Di cosa si compone il condimento che accompagna la carne?
Sullโanatra non cโรจ neanche un pizzico di sale, รจ un dettaglio importante che rende questo piatto molto puro. Si comprende perchรฉ la scelta di unโanatra buona sia cosรฌ fondamentale. I contorni del piatto classico sono semplici e gli ingredienti compongono insieme un piatto completo, dai vegetali ai carboidrati.
La base รจ data dalle crรชpes, preparate fresche a mano, con farina di grano tenero biologico. Poi cโรจ il crudo di cipollotti freschi e cetrioli a bastoncino che dร fragranza. E infine la salsa tianmianjiang di produzione casereccia, a base di pasta di fagioli di soia fermentati e olio di sesamo, cotta, filtrata e montata.
Come si mangia l’anatra?
Il piatto ha unโanima conviviale perchรฉ richiede disponibilitร a mettersi in gioco: una volta sporzionata la carne, il rito prevede di spalmare la crรชpe, poggiata nel palmo della mano, con la salsa tianmianjiang, adagiarvi sopra un pezzo di anatra prelevata con le bacchette e a seguire un poโ di verdurine crude.
Lโinvolucro viene chiuso a involtino ed รจ consigliato intingerlo nella salsina per addentare con gusto il primo boccone. Naturalmente รจ possibile degustare i vari elementi disponendoli nel piatto e usando le posate, ma non รจ la stessa cosa!
Il colpo di scena arriva alla fine e sorprende per il risvolto โeticoโ oltre che per il gusto inaspettato. Per le ragioni appena illustrate, lโanatra รจ sottoposta a una serie di passaggi e cotture da renderne edibile ogni parte. Terminato il rito del taglio al tavolo dei commensali, il maestro dโanatra offre le parti piรน morbide e tenere e porta via in cucina tutto il resto. Faciamo saltare in padella con sale e pepe di Sichuan quel che resta dallo sporzionamento al tavolo.
Da questa idea di Agie vien fuori un amalgama di croccantissimi bocconcini scottadito, contagiosi peggio dei pop corn al cinema! Uno tira lโaltro fino a lasciar pulito il piatto. Il gusto resta invincibile.
Il nome Wonton del ristorante suggerisce che oltre all’anatra laccata alla pechinese in menu ci sono anche altre prelibatezze che meritano visita a parte. Quattro gli antipasti, quattro i piatti di pasta fresca e cinque i piatti principali per perdersi fra sapori mai gustati e nomi curiosi. Si va dai cetrioli massacrati, allโuovo al tรจ, scenografico sin dal taglio del tuorlo ancor prima ancora di conoscerne il gusto. Alla quaglia cantonese va il posto dโonore, avvolta dai fumi di foglie di tรจ, pepe e alloro. Il tutto arricchito dalla piccola selezione di etichette italiane, corredo ancora poco frequente nei ristoranti cinesi.
Cโรจ intelligenza in Wonton. Emerge nello spirito di gruppo, nel servizio attento e amichevole in sala, nella tenuta salda delle idee discusse insieme a ogni chiusura di serata da Agie e il suo staff. E cโรจ sottile ironia, il gusto del non detto, dal non scritto in menu allโinsegna che non cโรจ! Cโรจ il portare col sorriso alla scoperta di una cultura gastronomica immensa, col mistero di un posto che ne vale tre, dal cibo di strada, al menu gourmet, allโinvisibile anatra regina di Pechino, accessibile sรฌ, ma solo su richiesta, almeno per ora. Benvenuto al Wonton dai mille volti, lโanatra pechinese che non cโera.
Wonton โ Milano – via Panfilo Castaldi, 21 โ 0236574037
a cura di Emilia Antonia De Vivo
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