Quando la Regina Elisabetta II รจ salita al trono, settantโanni fa, la scena gastronomica inglese era piuttosto spoglia. Molti cibi erano ancora razionati e la poca scelta di ingredienti a disposizione rappresentava una sfida non da poco anche per i cuochi piรน creativi. I piatti tipici degli altri Paesi erano perlopiรน sconosciuti, lโolio era venduto in piccole bottiglie principalmente per uso medico e il cibo da strada per eccellenza era il fish and chips. Oggi i tempi sono cambiati, ma il piacere di stare a tavola e condividere un pasto รจ rimasto lo stesso di sempre: anche durante le visite reali, infatti, il cibo gioca un ruolo da protagonista. E cosรฌ sarร durante le celebrazioni del Giubileo di Platino, che cominceranno il prossimo 5 giugno per durare poi tutto il mese. In occasione dellโanniversario, la Jon Croft Editions ha pubblicato un ricettario ufficiale: The Platinum Jubilee Cookbook, che raccoglie una serie di ricette delle ambasciate e dei diplomatici britannici nel mondo, โalcune autenticamente locali, altre orgogliosamente britanniche, altre ancora che rappresentano lโinsieme di influenze britanniche e non, spesso con effetti specialiโ, come hanno commentato Carlo, principe del Galles, e Camilla, duchessa di Cornovaglia, che firmano la prefazione.
A scrivere il libro, ricchissimo di contenuti preziosi, riferimenti storici e aneddoti peculiari, รจ stato Ameer Kotecha, diplomatico al servizio della regina e scrittore gatronomico, che dal 2018 al 2020 ha anche gestito un ristorante pop-up a Londra. ร stato lui ad avere lโintuizione di dedicare un pudding a Sua Maestร a inizio 2021, diventando co-fondatore della Platinum Pudding Competition, la gara tra pasticceri per eleggere il dolce per i 70 anni di regno della regina. Moltissime citazioni, fotografie, storie di banchetti a palazzo e in giro per il mondo, ma anche un grande focus sui prodotti tipici del Paese, quelli che hanno fatto la storia della gastronomia nazionale, guadagnandosi lโonorificenza Royal Warrant, conferita dalla famiglia reale a unโattivitร commerciale che si รจ distinta per il lavoro accurato e la qualitร degli ingredienti. Un volume che racconta gusti e usanze delle cene politiche, buone maniere e protocollo: un ritratto dellโalta societร internazionale, che pone lโattenzione sulle tante differenze tra gli ospiti dei vari Paesi, le variazioni locali e gli omaggi scelti dagli chef del territorio. โQuello che emerge da queste 70 ricette fornite dagli ambasciatori e gli alti commissari di Sua Maestร โ spiega lโautore โรจ unโistantanea del servizio condotto oltremare dalla monarca che piรน ha viaggiato nella storiaโ.
Tantissime e tutte diverse le ricette radunate nel libro, โalcune servite alla regina o altri membri della famiglia reale durante le visite allโestero, altre presenti regolarmente ai festeggiamenti per il compleanno di Sua Maestร โ. Ciรฒ che piรน sorprende, perรฒ, รจ lโattenzione che la Royal Family ha sempre riservato ai produttori britannici, supportando le aziende piรน rappresentative, da quelle grandi e iconiche alle realtร locali piรน piccoline. โDifendere le produzioni migliori del Regno Unito รจ un dovere per le ambasciate britanniche, per promuovere la nostra storia, la cultura e lโidentitร โ. Il libro offre dunque โun dietro le quinte del lavoro dei rappresentanti della regina e del ruolo importante che il cibo ricopreโ. La vera bellezza della tavola? โSa abbattere le barriere e costruire pontiโ. Non solo: durante il discorso di presentazione del Diplomatic Culinary Partnership del Dipartimento di Stato degli USA nel 2012, Hilary Clinton affermรฒ che โil cibo รจ il piรน antico strumento diplomaticoโ. Lโarte della diplomazia ruota infatti da sempre attorno alla cucina, cosรฌ come quella dellโintrattenimento, โin tempi moderni sempre piรน rilevanteโ.
Cosรฌ, pagina dopo pagina, si scopre come il cibo abbia trainato la storia della politica internazionale negli anni. Naturalmente, con le dovute regole: a Buckingham Palace, per esempio, i banchetti ufficiali prevedono quattro portate, partendo da una zuppa e poi un piatto di pesce (ma non molluschi o crostacei!), e uno di carne, solitamente petto di agnello o pollo. Scelte dettate non dallo sfarzo o dalla voglia di esibirsi, ma dal puro rispetto dellโaltro, alla base del vero bon ton: manzo e maiale sono vietati in molte religioni e i molluschi possono spesso causare reazioni allergiche, quindi meglio evitare incidenti. Non mancano poi i contorni di verdure e il dessert, talvolta seguito da una selezione di formaggi. Un menu spesso prevedibile, ma non cโรจ da stupirsene: come sostiene la scrittrice esperta di affari esteri Mary Dejevsky, โse pensate che la cena dei diplomatici sia sempre sciapa e anche un poโ noiosa, chiedetevi cosa resta nel piatto dopo che lโospite piรน cauto ha tagliato manzo e maiale, sgusciato i crostacei e sbucciato i formaggiโ. Attualmente, cโรจ poi unโattenzione anche ai piatti vegetali, โper rispondere allโemergenza climaticaโ. Nel 2021, per esempio, lโambasciatore del Belgio Martin Shearman ha tenuto un pranzo vegano e a basso impatto ambientale nella sua residenza con il ministro dellโambiente, giovani attivisti, accademici e rappresentanti delle Ong.
Ma quali sono i prodotti a prova di Royal Family? La marmellata Frank Cooper, per esempio, creata per la prima volta nel 1874 da Sarah-Jane Cooper, moglie del negoziante di Oxford che dร il nome al marchio. Una ricetta ispirata a quella della madre, caratterizzata dalla presenza di tanti pezzi di frutta grossolani, che negli anni si รจ guadagnata diversi ammiratori famosi, come lโesploratore Robert Falcon Scott, che lโha portata con sรฉ in Antartica durante la spedizione verso il Polo Sud, dove รจ stato ritrovato un barattolo molti anni dopo, sepolto dal ghiaccio. ร presente anche nel celebre film โA 007, dalla Russia con Amoreโ, ma si sa, James Bond รจ prima di tutto un fan del Martini, cosรฌ il bartender Salvatore Calabrese ha inventato al The Library Bar del The Lanesborough di Londra una combinazione dei due prodotti, il Breakfast Martini. Altra specialitร che merita di essere menzionata, il tรจ PG Tips: creato nel 1869 nel negozio di tรจ di Arthur Brooke a Manchester, il famoso brand britannico รจ chiamato cosรฌ dallโabbreviazione di Pre-Gest-Tea, soprannome che il signor Brooke aveva dato al prodotto perchรฉ convinto che potesse preparare il corpo alla digestione; la parola tips (punte) si riferisce invece al fatto che vengono usate solamente le foglie di tรจ piรน pregiate, quelle in cima.
Le ricette del libro sono tante, ma in occasione del Giubileo vi lasciamo quella del pudding ufficiale delle celebrazioni, un dolce creato dalla pasticcera vincitrice della competizione, Jemma Melvin.
Per la pasta biscotto
Per la lemon curd
Per la gelatina di St Clement
Per la crema
Per gli amaretti
Per il coulis di mandarino
Per le decorazioni in cioccolato
Per assemblare
Per il pasta biscotto
Preriscaldare il forno ventilato a 180ยฐC. Ungere e foderare le due teglie per la pasta biscotto con carta da forno. In una ciotola capiente, sbattere le uova e lo zucchero con una frusta elettrica a mano per circa 5 minuti o fino a quando non saranno chiare e spumose. Usando un cucchiaio di metallo, incorporare delicatamente la farina. Dividere tra le due teglie e cuocere per 10-12 minuti o fino a quando le due pasta biscotto non saranno leggermente dorate e cotte. Spolverizzare un po’ di zucchero semolato su due fogli di carta da forno, quindi sformarli sulla carta zuccherata. Staccare la carta dal lato inferiore e, mentre sono ancora caldi, arrotolarli entrambi dall’estremitร corta in una spirale stretta aiutandosi con la carta. Lasciare raffreddare.
Per il lemon curd
Mettere i tuorli, lo zucchero semolato, il burro, la scorza di limone e il succo di limone in una ciotola di vetro sopra una casseruola di acqua bollente (non lasciare che la ciotola tocchi l’acqua). Sbattere fino a quando non si sarร amalgamato e ancora fino a quando non si addensa. Questo dovrebbe richiedere circa 15 minuti. Versare in una ciotola pulita e mettere da parte a raffreddare.
Per la gelatina St. Clement’s
Ammollare i fogli di colla di pesce in acqua fredda per 5 minuti. Usando un pelapatate, sbucciare 6 strisce di un limone e 6 strisce di un’arancia e metterle in una casseruola con lo zucchero e 400 ml di acqua. Portare a ebollizione a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto fino a quando lo zucchero non si sarร sciolto. Togliere dal fuoco ed eliminare la buccia. Spremere l’acqua dalla gelatina e mescolare nella padella fino a quando non si sarร sciolta, quindi lasciare raffreddare. Spremere i limoni e le arance, in modo da avere 150 ml di succo di limone e arancia. Mescolare nella padella, quindi filtrare la gelatina attraverso un setaccio fine in una brocca e raffreddare senza farla rapprendere.
Per gli amaretti
Preriscaldare il forno ventilato a 180ยฐC. In una ciotola capiente, sbattere gli albumi a neve ferma. Amalgamare delicatamente lo zucchero e le mandorle. Aggiungere l’amaretto e incorporare delicatamente fino ad ottenere una pasta liscia. Adagiare un po’ di carta da forno su una teglia e spennellare leggermente con burro o olio. Usando un cucchiaino, mettere dei mucchietti di composto a circa 2 cm l’uno dall’altro, poichรฉ si espanderanno durante la cottura. Cuocere per circa 15-20 minuti o fino a doratura. Sfornare e mettere da parte a raffreddare.
Per il coulis di mandarini
Mettete la frutta in una casseruola con lo zucchero e fate scaldare dolcemente fino a quando non si sarร sbriciolata. Togliere dal fuoco. In una ciotolina, mescolate lโamido di mais con 2 cucchiai di acqua fredda, quindi aggiungete al composto di mandarino. Unite il succo di limone e mescolate bene prima di versarlo in una ciotola capiente. Lasciate raffreddare.
Per la copertura di cioccolato
Se i canditi sono bagnati o appiccicosi, cospargeteli con zucchero semolato per assorbire l’umiditร . Sciogliere il cioccolato bianco in una ciotola appoggiando su una casseruola di acqua mentre bolle dolcemente. Versare il cioccolato bianco su una teglia foderata con carta da forno e cospargere i canditi. Lasciar rapprendere e poi sbriciolare in scaglie.
Assemblaggio
Srotolate la pasta biscotto raffreddati e spalmarli con il lemon curd. Arrotolare di nuovo, affettarne uno a fette di 2,5 cm e posizionarlo in posizione verticale attorno al bordo inferiore della pirofila in modo che il vortice sia visibile. Tagliare l’altro rotolo in pezzi piรน spessi e usarli per riempire il fondo della teglia, assicurandosi che la parte superiore sia piรน o meno allo stesso livello delle fette che rivestono il bordo. Utilizzare i ritagli per riempire eventuali spazi vuoti. Versare la gelatina St. Clement’s sopra lo strato di pasta biscotto e mettere da parte in frigorifero a rassodare completamente. Ci vorranno circa 3 ore. Una volta solidificato, versarci sopra la crema pasticcera quindi disporre un unico strato di amaretti, tenendone un po’ indietro per la superficie. Versare sopra la coulis di mandarini. In una ciotola capiente montare la panna fino a ottenere una crema morbida, quindi versarla sulla coulis. Sbriciolare gli amaretti tenuti da parte e decorare con le scaglie di cioccolato.
The Platinum Jubilee Cookbook, Ameer Kotecha โ ed. Jon Croft Editions – ยฃ 30 โ pp. 334 โ in inglese
a cura di Michela Becchi
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