Pensavamo di esserci lasciati alle spalle l’incertezza degli ultimi anni, quelli segnati dalla pandemia, e invece รจ arrivato un altro evento dirompente a scuotere la nostra quotidianitร : la guerra in Ucraina. Una tempesta che si รจ abbattuta sull’intero pianeta, spostando traiettorie, cambiando economie e condizionando con le sue conseguenze tutto e tutti. Cosรฌ anche in Italia, che ha visto nascere nell’ultimo trimestre il nuovo governo, con la vittoria di Giorgia Meloni – prima donna a conquistare la presidenza del consiglio – in un anno tra i piรน caldi di tutti i tempi, segno tangibile dell’emergenza climatica sempre piรน impellente. A margine di questi macroeventi che hanno segnato il panorama mondiale e nazionale, anche il nostro piccolo mondo ha vissuto di ossessioni, manie, eventi segnanti. Ve le abbiamo riunite nel mensile di dicembre, e oggi le raccontiamo qui.
1 – Caro bollette
La pandemia, prima, la guerra, poi: non c’รจ pace per le imprese italiane, colpite dagli effetti congiunti di eventi catastrofici. Il conflitto russo ucraino ha reso incerte le forniture spingendo alle stelle i costi di luce e gas, nonostante gli interventi messi in atto dal Governo. Le bollette, anche 5 volte piรน alte rispetto lo scorso anno, mettono in seria crisi le attivitร commerciali (che non possono ricaricare del tutto gli aumenti sui prezzi di vendita), tanto quelle legate alla somministrazione, come ristoranti e bar, quanto quelle produttive, come cantine o aziende agricole, nel vino, per esempio, il caro energia costa piรน di 3 miliardi di euro. A peggiorare la situazione, la compressione dei consumi e l’inverno in arrivo.
2 – Sostenibilitร
Le temperature infernali dellโestate scusa sono state la dimostrazione concreta e piรน evidente dellโurgenza di una svolta sostenibile. Un richiamo cui il mondo dell’agroalimentare risponde con progetti, proclami, leggi (come per lo Standard della sostenibilitร del vino; vedi sotto), convegni per esempio ย il Global Summit di Milano, dal titolo โLa sostenibilitร come fattore di crescita delle aziende del settore agroalimentareโ) e proposte diverse: economia circolare, zero waste, riciclo, riuso, rinnovabili. Le strade sono molte, ognuno segue la propria, che sia per convinzione o convenienza.
Ministero Agricoltura e Sovranitร Alimentare
Nuovo governo โ premier Giorgia Meloni โ nuovi ministri, nuovi ministeri, anche nel nome. Che nel caso del dicastero di via XX Settembre diventa Ministero dell’Agricoltura e della Sovranitร Alimentare, sulla falsariga dell’equivalente francese. Un nome che, pur occhieggiando a uno temi forti di certa destra (a proposito di sovranismi), richiama anche un concetto cardine dei movimenti agricoli del mondo, quelli che si battono per la valorizzazione delle coltivazioni e delle produzioni locali, la tutela dei contadini, della filiera agroalimentare, dell’ambiente. Al neoministro Francesco Lollobrigida l’augurio di buon lavoro. E per noi lโaugurio che ci spieghi presto cosa intenda per Sovranitร Alimentare in Italia.
Standard della sostenibilitร del vino
Il 2022 รจ stato decisamente lโanno della sostenibilitร . Anche da un punto di vista normativo, con lโok del Mipaaf al decreto che rende operativo il disciplinare del sistema di certificazione sostenibile della filiera vitivinicola (decreto 16 marzo 2022: Approvazione del disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilitร della filiera vitivinicola). Il percorso รจ stato lungo, frutto di un lavoro di squadra che ha portato a una sintesi tra gli attuali protocolli pubblici, come Viva e Sqnpi, e privati, come Equalitas (nato nel 2015 dalla collaborazione tra Federdoc, Unione Italiana Vini, gruppo CSQA-Valoritalia, 3A Vino e Gambero Rosso). Di fatto, lโItalia รจ stato il primo Paese europeo a dotarsi di questa norma pubblica. Fuori dai confini comunitari, solo la Nuova Zelanda ha un sistema simile. Questo ha consentito che le cantine, giร dallโultima vendemmia, potessero certificarsi, in forma facoltativa. Tra i prossimi obiettivi, cโรจ quello di lavorare sulla comunicazione di tale certificazione, anche attraverso lโadozione di un logo da inserire sulle bottiglie.
Foto: Ansa / Ettore Ferrari
Sabrina Alfonsi
L’assessora capitolina all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo dei Rifiuti ha sostenuto l’avvio dei lavori del Consiglio del Cibo con i 7 tavoli di lavoro che uniscono diversi attori della filiera alimentare, realtร dell’associazionismo e privati cittadini. Un esempio di politica partecipata in cui l’amministrazione si pone come sponda istituzionale per passare dalla fase di confronto e riflessione alla definizione della Food Policy per Roma Capitale: l’insieme di pratiche, iniziative, norme e azioni (tra queste la pubblicazione di un Atlante del Cibo) sui temi dell’agrolimentare per ripensare una cittร piรน sostenibile, equa, efficiente. Come giร a Milano, prima in Italia a dotarsi di una visione operativa sul settore, ereditร dell’esperienza di Expo, e come a Londra, New York e altre cittร nel mondo, anche la Capitale โ maggior comune agricolo italiano – avrร il suo piano strategico del cibo, dalla produzione alla distribuzione, dalla trasformazione alla somministrazione, dalla lotta allo spreco e la riduzione dei rifiuti, passando per la ristorazione, inclusa quella scolastica e collettiva.
Arnolfo
Colle di Val dโElsa (SI) –ย arnolfo.com
Dopo 40 anni di attivitร il ristorante Arnolfo si รจ spostato dal centro di Colle di Val dโElsa, per raggiungere la collina di fronte al borgo. Lo ha fatto in grande stile, con il progetto The Frame firmato dallo studio Milani: la nuova sede, arrivata a compimento dopo una lunga attesa, unisce le due grandi passioni dello chef Gaetano Trovato, cucina e architettura. Il principio alla base della realizzazione della nuova struttura, pensata e realizzata per le generazioni future, รจ il dialogo tra cucina, sala e ospite, in uno spazio attento alla sostenibilitร ambientale e sociale. Investimento complessivo: 4 milioni di euro. E non รจ finita, perchรฉ Gaetano e Giovanni Trovato hanno deciso di duplicare l’offerta nella “vecchia casa di Arnolfo” che diventerร un bistrot con Alessandro Calabrese, uno degli allievi di Arnolfo tornato ora a Colle Val d’Elsa.
1 – Gorgona
frescobaldi.com/it/tenute/gorgona
Gorgona รจ unโisola, un vino, ma รจ anche un progetto ormai decennale nato dallโincontro tra Lamberto Frescobaldi e Maria Grazia Giampiccolo (che al tempo dirigeva il penitenziario dellโisola) volto a dare prospettive di reinserimento lavorativo ai detenuti. Sono loro, infatti, a occuparsi del lavoro in vigna: due ettari di terreno coltivati a vermentino e ansonica, allevati in regime biologico. Oltre ai filari, i detenuti – regolarmente assunti da Frescobaldi – si occupano anche della manutenzione del terreno, dei terrazzamenti e dei muretti a secco. Il frutto di questo lavoro equivale a 9.000 bottiglie, vestite ogni anno con unโetichetta diversa disegnata da Simonetta Doni, e dallโopportunitร di una nuova possibilitร , una volta scontata la pena.
2 – Chefs for Ukraine – World Central Kitchen – wck.org
La World Central Kitchen, organizzazione fondata dallo chef Jose Andres, da anni si occupa di interventi alimentari di emergenza in aree di crisi in tutto il mondo. Con il progetto #ChefsForUkraine, l’organizzazione quest’anno ha svolto un ruolo importantissimo per fronteggiare i momenti piรน difficili della crisi alimentare in tempo di guerra.
3 – Moltivolti – Palermo
Ristorante, gelateria, coworking, B&B, bar: Moltivolti รจ unโimpresa sociale nata nel 2014 a Ballarรฒ, quartiere multietnico e laboratorio di integrazione con cui convive in un equilibrio vivace. Fondato da un gruppo di persone provenienti da 8 paesi, รจ un progetto di comunitร che vuole valorizzare la diversitร e offrire percorsi di integrazione, opportunitร lavorative, crescita sociale, culturale e artistica. Aperte a tutti.
Lenticchie e nocciola
Menu Vegetale – Niko Romito
Reale โ Castel di Sandro (AQ)
Completamente vegetale, il menu 2022 di Niko Romito, al Reale, si smarca da vincoli e definizioni per diventare incarnazione di una visione gastronomica che punta dritta al futuro. La scelta green, radicale, non รจ un manifesto nรฉ un proclama, semplicemente lโevoluzione di una ricerca che si muove in armonia con attitudini ed esigenze contemporanee. Di cui รจ espressione viva, piรน che una risposta. Intelligente, appagante, perfettamente coerente con un percorso lungo 20 anni, il degustazione porta a compimento la ricerca sullโingrediente sviluppata negli anni attraverso un processo del tutto originale, in cui ogni prodotto viene indagato fino a portarne alla luce sfumature di sapori e strutture sorprendenti eppure perfettamente riconoscibili. La tecnica – seppur presente – รจ a pieno servizio della materia prima, funzionale alla visione gastronomica che si esprime ai massimi livelli in questo degustazione in cui la tradizionale scansione in portate lascia il posto a un andamento secondo gusti dominanti, partendo dallโacido per finire con lโamaro. Con risultati incredibili.
Il Cavallino โ Maranello (MO)
ferrari.com/it-IT/ristorante-cavallino/menu
Interessato da un restyling profondo, affidato allโarchitetto India Mahdavi, Il Cavallino ha incrociato la strada di un altro ambasciatore dellโEmilia nel mondo, Massimo Bottura. Ma a tenere le redini, salde, della cucina รจ il talentuoso Riccardo Forapani che riprende le tradizioni dando loro nuova vita, evolvendole. Nascono cosรฌ lo Scrigno di tortellini o il Cotechino che diventa alla Rossini, ma in carta troverete pure lo gnocco fritto e le tagliatelle al ragรน. Un inno alla tradizione โ non solo regionale โ con sguardo volto al futuro. Il nostro pranzo lรฌ รจ stato forse uno dei piรน soddisfacenti dell’anno, merito anche di una rara empatia in sala.
Iโm pasta di Alberto Gipponi
Dina โ Gussago (BS) –ย dinaristorante.com
Un menu a tutta pasta. E che ci sarร di spericolato? A renderlo spericolato รจ quel genio di Alberto Gipponi che con โI m pastaโ, il nome dato al degustazione, ha abbinato l’ostrica ai risoni, il passatello al brodo ghiacciato di carciofo o la pasta 3d al piccione, in una costante ricerca dei contrasti e di profonditร , senza voli pindarici e una tecnica solida. Geniale sรฌ, ma anche tanto ragionato.
Foto Marco Varoli
1 –ย Juri Chiotti
Reis Cibo Libero di Montagna – Chiot Martin (CN)
Il suo regno รจ il Reis Cibo Libero di Montagna a Chiot Martin (Busca, Cuneo). Il suo lavoro va oltre il bio: totale autosufficienza, impatto zero, autoproduzione, economia di prossimitร . Quella di Chiotti รจ una proposta autarchica, radicale, consapevole e in costante evoluzione, parte di un progetto fortemente immerso nella montagna e legato a quelle radici cui fa riferimento l’insegna, ma che sa guardare verso esperienze affini, ovunque si trovino in Europa e nel mondo. Juri alleva, coltiva, fa il formaggio, aggiusta, cucina, trova la via della semplicitร , una nuova semplicitร che รจ sapienza e lavoro minuzioso. E per farlo vive con slancio i boschi, le valli, i pascoli, che sono l’anima e il patrimonio di Reis, che con il suo ecosistema contribuisce alla rinascita di questi luoghi.
2 –ย Edoardo Tilli
Podere Belvedere – Pontassieve (FI) –ย poderebelvederetuscany.it
Chef autodidatta e imprenditore agricolo รจ il proprietario di Podere Belvedere Tuscany immerso nelle colline del Chianti Rufina a Pontassieve. La sua cucina di anno in anno รจ sempre piรน impostata sullโautoproduzione (e sulla lavorazione delle carni) e naviga in due direzioni: una รจ quella della memoria e una รจ quella della scoperta. Una proposta particolare, non certo convenzionale, in una zona molto turistica e frequentata sia per il vino che per la sua collocazione geografica a due passi da Firenze.
La finitura a tavola
Sicuramente รจ un elemento che dร piรน valore e visibilitร a chi fa il servizio di sala, ma rischia di essere anche un gesto e una consuetudine ossessiva se proposta su tutte o quasi tutte le portate. Questa tecnica, ovvero quella di versare direttamente a tavola nei piatti un brodo caldo o freddo, un jus, un succo o una crema, puรฒ avere un senso funzionale al piatto proposto (consistenze, calore, colore). Ma se ripetuto allโinfinto, rischia di diventare o invisibile o invadente. E soprattutto inutile e controproducente.
1.? Elaisian
Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro sono le giovani menti dietro a quella che oggi รจ una realtร di riferimento nella gestione degli oliveti, ma anche di vigneti e frutteti. Nata come startup nel 2016, in breve tempo si รจ presa il giusto spazio tra le aziende olivicole che fanno della qualitร il loro valore aggiunto. Il sistema opera attraverso il monitoraggio dei terreni tramite l’installazione di una stazione agrometeo che controlla il microclima e riesce a prevedere eventuali attacchi di patogeni attraverso algoritmi specifici. Un’agricoltura di precisione che permette di gestire al meglio le colture riducendo l’impatto di possibili inutili trattamenti (e quindi ambientale) e risparmiando su manodopera.
2 –ย To Good To Go
Too Good To Go รจ lโapplicazione antispreco che permette a commercianti e ristoratori di mettere in vendita a fine giornata il cibo invenduto a prezzi ridotti, e ai consumatori di acquistare delle โMagic Boxโ, completamente a sorpresa, a un terzo del prezzo di vendita. Nata in Danimarca nel 2015 e sbarcata in Italia nel 2019, รจ presente in 15 Paesi dโEuropa, negli Stati Uniti e in Canada, con 57 milioni di utenti, piรน di 120mila negozi aderenti e 136 milioni di Magic Box vendute. Nel 2021 Too Good To Go รจ stata lโapp piรน scaricata in Italia nel settore Food&Drink (dati del Report App Annie). ยซDopo il successo riscontrato nelle principali cittร italiane, Too Good To Go continua a diffondersi in tutta Italia, dove contiamo 6 milioni di utenti e 16mila negozi aderenti, tra cui il 7% delle pasticcerieยป, spiega Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go.
3 – Matteo e Salvatore Aloe – Berberรจ
Due fratelli calabresi, uno molto creativo l’altro piรน razionale, uno milanista l’altro interista. Sono Matteo e Salvatore Aloe, i creatori di Berberรจ, che dalla prima pizzeria aperta a Castel Maggiore nel 2010 oggi contano ben 15 locali in Italia e 2 (uno in dirittura d’apertura) a Londra. Merito sicuramente dell’innegabile qualitร della pizza ma anche della loro caparbietร e capacitร imprenditoriale. Scommettiamo che in futuro ci stupiranno con altre aperture.
Ditta Artigianale Oltrarno
Ditta Artigianale
Quattro locali a Firenze e uno a Toronto, altre due insegne in apertura, sempre a Firenze, e una nuovissima torrefazione da 300 kg di caffรจ al giorno. E che caffรจ: oltre 20 varietร provenienti da filiere controllate, prevalentemente di Africa, Asia, America centrale e Sudamerica. Ditta Artigianale รจ uno dei nomi piรน noti nel mondo degli specialty coffe: chicchi selezionati, tostature attente, diversi tipi di estrazione, qualitร altissima in ogni passaggio della filiera; grazie a un novo stile nel racconto del prodotto ha contribuito a diffondere la cultura sul caffรจ. Con successo. Fondata nel 2013 da Francesco Sanapo e da Patrick Hoffer, oggi conta 75 dipendenti con unโetร media 30 anni, e unโequa presenza tra maschile e femminile, ricavi in crescita costante, con un aumento del 250% rispetto al 2021 a livello di negozio.
1 – Venezia
โร bella ma non ci vivreiโ. Commenterebbero i piรน. O magari sรฌ? Come hanno recitato i tanti manifesti apparsi sui muri della cittadina lagunare tempo fa: Bella, ma ci vivrei! Complice un panorama ristorativo sempre piรน in fermento, che affianca ai classici bacari tutti ombre e cichetti (molti anche rinnovati per proposte e selezione enologica, come VinoVero), le trattorie storiche (per esempio le Antiche Carampane), i bistrot originali (come Estro, Stappo, CoVino e Giorgione da Masa) e ristoranti gastronomici di valore, lโatmosfera di Venezia vivendola come cittร e non come meta turistica รจ affascinante e suggestiva. L’arrivo, direttamente dal Noma di Copenaghen, di Riccardo Canella all’Oro del Belmond Cipriani รจ stata la notizia dell’anno, ma insieme a lui ci sono state altre new entry: Salvatore Sodano al Local, Lorenzo Cogo al Dama del Ca’ Bonfadini. Donato Ascani al Glam di Palazzo Venart (nell’orbita Bartolini) รจ una certezza come lo sono anche Chiara Pavan e Francesco Brutto nel meraviglioso ecosistema di Venissa a Marzobbo e l’Hostaria in Certosa (sull’isola omonima) del firmamento Alajmo, ben saldo nella Serenissima. Non mancano i grandi caffรจ โ con l’immancabile Quadri (sempre Alajmo) ad accogliere nel salotto buono di piazza San Marco โ e i grandi cocktail bar โ soprattutto quelli d’albergo โ che mettono a segno una proposta cosรฌ alta che giร da un paio di anni ha meritato l’approdo di Paola Mencarelli con una Cocktail Week lagunare.
2 – Napoli
Regina del turismo per il 2022 con numeri da record e tassi di occupazione degli hotel anche sopra al 90%, Napoli si appresta a vivere una stagione d’oro anche per quanto riguarda la ristorazione. Capitale mondiale indiscussa della pizza (non ce ne vogliano gli altri poli), il capoluogo campano aggiunge altri tre importanti tasselli a un panorama ristorativo fatto di trattorie storiche, grandi ristoranti d’hotel, e appunto, pizzerie. Dopo lโapertura di Aria (chef Paolo Barrale), novitร per le Gallerie d’Italia di via Toledo, dove ha aperto Luminist diย Giuseppe Iannottiย in attesa del gourmet che arriverร con l’anno nuovo;ย non troppo distante รจ in arrivo anche Marco Ambrosino, che haย lasciato Milano e i Navigli per portare la sua cucina originale, intelligente e appagante a un passo dal Museo Archeologico. Crescono anche i bistrot e i cocktail bar, con la conquista di un posto di primo piano dell’Antiquario sul palcoscenico della miscelazione mondiale e con lโapertura di Flanaganโs rooms, nuovo cocktail bar emanazione dello storico locale di via Poerio a Chiaia: la mixology di Kerim Nefati arriva nel cuore del Vomero, in via Morghen 31, in unโatmosfera rรฉtro e di fascino. Anche i dintorni si animano: da Nola con Re Santi e Leoni, a Somma Vesuviana con Contaminazioni, fino a Pozzuoli, con il nuovissimo Marelimone firmato Marianna Vitale.
1 – Sicilia
In primo piano ci sono Palermo, Catania, Etna, Eolie ed Egadi. Tra i protagonisti della vitalitร cittadina, personaggi-imprenditori come Franco Virga che ha fatto un’estate di scintille a Palermo con i suoi Gagini (con Mauricio Zillo), Stazione Vucciria (chef Kobe Desramaults) e con Bocum (in cucina Diego Recarte): una scintilla estiva, destinata poi a cambiare durate lโanno. Ma un segnale preciso di come puรฒ vivere e di come i cittadini sanno rispondere, anche forse per la ritrovata abitudine a concentrarsi maggiormente sulle possibilitร intorno a casa.
2 – Piemonte
Accantonate il binomio iconico Langhe&tartufo (che rimane, per caritร ) perchรฉ il Piemonte รจ tanto altro. Dal gianduiotto che sta veleggiando verso lโIGP al valzer degli chef piรน movimentato d’Italia, tra i piรน eclatanti รจ l’approdo di Davide Scabin al Ristorante Carignano. A far da traino una Torino che sembra piรน scanzonata, merito anche dei molti eventi che si sono susseguiti nel 2022, uno tra tutti Buonissima con la vincente unione di gastronomia, cultura e spettacolo.
Ciudad de las Artes y las Ciencias.
1 – Valencia
Mezzi di trasporto ecologici, ampi spazi verdi, lunghe spiagge, orti e apicoltura urbana, nuove tecnologie, creativitร : caratteristiche che fanno di Valencia la Capitale dello Smart Tourism 2022 (con Bordeaux, anch’essa Capitale Europea del Turismo Intelligente). Il merito va anche al piano per la riduzione e la compensazione dell’impatto economico, sociale e ambientale delle attivitร turistiche, nell’ottica di raggiungere la neutralitร carbonica. A corollario ci sono architetture futuristiche, poli culturali creativi, design originale (Cap i casal รจ anche Capitale Europea del Design), clima mite e una gastronomia che elabora il ricco paniere de La Huerta, che la FAO ha premiato come Globally Important Agricultural Heritage System dโEuropa. Tra locali tradizionali, mercati gastronomici e fine dining, con Ricard Camarena a fare da portabandiera.ย Il Gambero Rosso ha dedicato a Valencia un servizio sul mensile di agosto 2022, n. 367.
Foto: Gian Maria Gava
2 – Vienna
Altro che pizzi e vecchi merletti, lโex capitale dellโimpero asburgico conta mille volti: accanto alla Vienna gotica, barocca e stile Impero, quella Liberty della Secessione, quella funzionale e minimalista di inizio โ900, cโรจ la cittร moderna e contemporanea: con la Hundertwasserhaus, le torri che sfidano il cielo, lโinceneritore di Spittelau, la Donau-City, lโHaas Haus, i 4 gasometri nel distretto di Simmering trasformati in un quartiere moderno, il MQ MuseumsQuartier (ex scuderie dellโimperatore, oggi area culturale con negozi e locali) e lo Spittelberg (vivace zona residenziale con gallerie dโarte, caffรจ e ristoranti in un ex quartiere a luci rosse). Una vera โsmart cityโ, piรน volte premiata per la qualitร della vita. Lo skyline di questa metropoli moderna, vitale e vivibilissima si puรฒ godere dalle vigne sulle colline che abbracciano Vienna, lโunica capitale al mondo con vocazione enologica circondata da circa 700 ettari punteggiati da vigneti e antichi borghi vinicoli, oggi nella cittร . Ma a Vienna si producono anche cereali e verdure bio, consumate a casa e nei molti locali, nuovi indirizzi moderni e dinamici che affiancano storiche insegne di Kaffeehaus. Il Gambero Rosso ha dedicato a Vienna un servizio sul mensile di ottobre 2022 n. 367.
1 – Piazza Scammacca – Catania
Un progetto nato e cresciuto durante il lockdown, concretizzatosi in quella che fu la Chiesa Maria SS. Del Rosario, mille metri quadrati di superficie, sei locali e cinque ragazzi catanesi che hanno investito nel loro territorio grazie gli incentivi Invitalia con la misura di finanzia agevolata Resto al Sud. Sono le carte vincenti di Piazza Scammacca, inaugurata a luglio 2022 e diventata in pochissimo tempo punto di riferimento di catanesi e non. All’interno Clara Bow (caffetteria e cocktail bar); Panem (panini, taglieri e insalate); Ella (pasta fresca); Mareide (pesce crudo, fritto e affumicato); Zio Enki (carne cruda, affumicata e alla brace); Illum (dolci tipici e non). Ne sentiremo parlare, sia per la sensibilitร gastronomica sia per la sensibilitร sociale: il team vuole rendere il luogo unโopportunitร per tutti coloro che vogliono reintegrarsi nel tessuto sociale locale.
2 – Mercato Isola – Milano
Riaperto dopo unโattenta ristrutturazione che ne restituisce la struttura originaria, il mercato comunale coperto di piazzale Lagosta si pone nella doppia veste di mercato alimentare e gastronomico, in cui – dunque – fare la spesa e mangiare piatti preparati nelle 10 botteghe, ognuna con una cucina propria. Attivitร storiche e nuove insegne, sapori tradizionali e proposte internazionali, e poi pizze, vini naturali e birre, gelato (quello di Viviana Varese) da gustare nei dehors, spazi comuni che ospitano anche una scuola di cucina e unโarea per eventi e iniziative culturali legate al tema del cibo e non solo, tutto plastic free. Aperto dalle 8.30 a mezzanotte.
Vivaldi Rocks. La Cena del tempo
Barock si intitolava una mostra di qualche anno fa al Madre di Napoli. Nome che sarebbe stato adatto ย anche per la serata messa in campo da Buonissima (manifestazione torinese che mescola arte, cucina, cultura. Al secondo anno nella Best of) che riuniva nell’architettura barocca della Reggia di Venaria, Vivaldi e Samuel Romano, chiamato a reinterpretare le partiture (ovviamente barocche) del compositore veneziano in una sorta di opera rock nella straordinaria Galleria di Diana, tra arie, recitativi e intermezzi coreografati sullo stile di quelli del teatro rinascimentale a punteggiareย la cena. Anch’essa un duetto tra epoche e stili diversi: il piรน classico dei classici – Alain Ducasse – ย e lo chef che ha teorizzato il fine dining pop, Davide Oldani. Con un parterre de roi che riuniva intorno al tavolo non solo i due chef, ma anche Ferran Adriร e Andoni Luis Aduriz.
50 Best Restaurant
Sarร puro campanilismo ma la grande performance della compagine italiana nella piรน influente classifica al mondo ci fa ricordare la cerimonia di premiazione come uno dei momenti piรน emozionanti dell’anno. Stanley Tucci, perfetto presentatore di quella che vale ormai come la notte degli Oscar della ristorazione (o meglio delle agenzie di comunicazione: sono loro a muovere le fila della classifica), ha chiamato uno dietro l’altro i ristoranti. Per l’Italia 6 presenze, con 5 nella top 20 e due nella top 10. Riccardo Camanini all’ottavo posto รจ alla testa della schiera degli italiani, seguito Massimiliano Alajmo al decimo, Niko Romito al 15ยฐ, Enrico Crippa al 19ยฐ e Norbert Niederkofler al 29ยฐ. Ma la vera sorpresa la regala Mauro Uliassi, vero outsider che scala di un colpo solo ben 40 posizioni arrivando alla numero 12. A proposito, poi, della 50 Best, nella classifica dei bar questโanno a vincere รจ Paradiso di Barcellona di Giacomo Giannotti: di nuovo un barman italiano in testa, dopo Agostino Perrone del The Connaught di Londra lo scorso anno, con il Drink Kong di Roma, il Locale di Firenze e l’Antiquario di Napoli in classifica.
1 – Appunti di un giovane chef nero
La sua รจ una storia di cucina e integrazione, di cadute, riscatto, orgoglio, sconfitte, frustrazioni. Kwame Onwuachi รจ una fenice, che a 27 anni โ vincitore del James Beard Award – ha giร percorso avanti e indietro la parabola del successo, inventandosi ingegnoso imprenditore (aprendo una societร di catering con 20mila dollari tirati su vendendo caramelle sotto la metro) e scoprendo quanto ostile puรฒ essere la ristorazione per un afroamericano. Un’autobiografia culinaria ironica e leggera che dagli USA porta in Africa, Sud America e Caraibi, viaggio iniziatico alla scoperta di sรฉ.
Appunti di un giovane chef nero โ Kwame Onwuachi, Joshua David Stein โ traduzione Gabriele Rosso – NR – 250pp. – โฌ19
2 – In the weeds
Non accenna a diminuire l’influenza che la figura di Anthony Bourdain esercita sul mondo non solo gastronomico. A tratteggiarne il profilo, stavolta, l’amico produttore e regista, ma soprattutto compagno di viaggi e avventure, Tom Vitale. ร lui che racconta i dietro le quinte di 16 anni di riprese televisive, tour folli e appassionati in giro per il mondo. Lo fa a ritroso, a partire dalla notte dell’8 giugno 2018, tragico epilogo di una vita vissuta intensamente che Vitale ricostruisce attraverso momenti lavorativi che rivelano una fitta trama di rapporti personali, sentimenti, situazioni avvincenti. Quelle che hanno contribuito a definire il mito Bourdain.
In the weeds – Tom Vitale โ Giunti โ 320 pp. – โฌ20
Photo credit: Nathan Myhrvold / The Cooking Lab, LLC.
3 – Modernist Pizza
Arriva in Italia l’opera monster sul mondo della pizza. Tre volumi – Storia e fondamenti, Tecniche e ingredienti, Ricette – e il โsolitoโ approccio scientifico nato con Modernist Cuisine: The Art and Science of Cooking e continuato con Modernist Bread. Il lavoro di Nathan Myhrvold e Francisco Migoya si basa su uno studio approfondito dei fenomeni fisici e chimici che regolano processi e cotture, su ricerche, esperimenti, e sulla conoscenza della storia e della geografia della pizza, prodotto pop per eccellenza ma non per questo meno complesso nella sua preparazione. Di cui condensano regole, consigli e spiegazioni.
Modernist Pizza – Nathan Myhrvold โ Phaidon โ 1708 pp. – 3 volumi – โฌ375
Il sapore del vino di domani
Stefano Liberti โ L’Essenziale -14 settembre 2022 –ย essenziale.it
Stefano Liberti, saggista e giornalista che da anni si occupa di inchieste legate all’alimentazione, racconta come il cambiamento climatico stia influendo sulla produzione vinicola italiana: per farlo, oltre a illustrare minuziosamente i dati, ha visitato tre aziende che si trovano a fronteggiare nei campi questa mutazione enorme sulle pratiche agricole. DallโAbruzzo di Francesco Paolo Valentini, che patisce lโanticipo dei tempi di vendemmia, al Trentino di Mario Pojer, che sposta i vigneti in alta quota, fino ad approdare nel cuore infuocato della Sicilia, con Alberto Tasca dโAlmerita che mostra come la difesa della biodiversitร possa essere una delle strategie di adattamento piรน efficaci in questa difficile epoca.
Carne
Comment nous avons dรฉsanimalisรฉ la viande
Anne Chemin – Le Monde – 07 ottobre 2022. Tradotto da LโInternazionale
โCome rendere accettabile il consumo di carne?โ Come assolverci dallโuccisione di un essere vivente per il nostro nutrimento e piacere? Una riflessione su uno dei grandi tabรน alimentari: il consumo di carne, tema fondante, da sempre oggetto della riflessione di filosofi, antropologi, sociologi, storici dellโalimentazione. Analisi che Anne Chemin dimostra di conoscere bene e cui fa riferimento per analizzare le implicazioni morali e culturali legate al desiderio di carne, al passaggio dal sacrificio rituale a quello alimentare, allโindustrializzazione degli allevamenti, allo scollamento tra la carne mangiata e gli animali da cui proviene. Un atto di responsabilizzazione, piรน che un testo dโaccusa.
1 – Chef ‘s Table Pizza – Netflix
L’amatissima serie di documentari dedicati alla cucina stavolta si concentra sul mondo della pizza in sei puntate dedicate a impasti e lieviti, farine, topping, stili e format diversi con i grandi maestri del mondo: Chris Bianco, Ann Kimm, Yoshihiro Imai, Sarah Minnick. Per l’Italia ci sono Gabriele Bonci e Franco Pepe, in due episodi intimi e molto intensi, dove la storia gastronomica e quella personale si mescolano per raccontare una vicenda prima di tutto umana fatta di creativitร , passione e intuizione, tenacia, coraggio, successi, epiche cadute, dolorose risalite. E straordinarie pizze.
2 – The Bear – Disney+
Ambientata in uno sgangherato ristorante di Chicago, The Bear รจ stata una delle serie tv piรน celebrate di questโanno dalla critica internazionale. Otto puntate, disponibili in Italia da ottobre sulla piattaforma di streaming Disney+, che raccontano le vicissitudini di Carmen, chef di origini italiane, che molla il piรน grande ristorante del mondo e si trova a gestire la tavola calda di famiglia dopo il suicidio del fratello. ร una serie sulla ristorazione ma ha un linguaggio universale, che parla a chiunque si sia trovato in ambienti lavorativi stressanti, tossici, faticosi e che ricorda quello prorompente di Anthony Bourdain in Kitchen Confidential. Con un ritmo visivo in linea, un cast formidabile e unโaccuratezza rara nel trattare lโargomento cibo.
Cibo
Esce una volta al mese al prezzo di 2,5 euro, lโinserto speciale del quotidiano Domani curato da Sonia Ricci. Al pari di altri prodotti simili, ha una sua precisa identitร , che si puรฒ sintetizzare nella volontร di indagare il mondo del cibo – dalla sua produzione al consumo – analizzando fenomeni economici, politici, sociali, culturali, ambientali senza necessariamente dare la precedenza a chef, ricette e grandi ristoranti.
DOI – Denominazione di Origine Inventata – Alberto Grandi e Daniele Soffiati
Molti dei miti fondativi della tradizione culinaria italiana in realtร si basano su invenzioni piuttosto recenti e sullโefficace stravolgimento della realtร ad opera del marketing e della pubblicitร . A sfatare credenze e leggende ci pensano Alberto Grandi, professore di Storia dellโAlimentazione e Preside del corso di laura di Economia e management dellโUniversitร di Parma, e Daniele Soffiati, saggista. DOI – Denominazione di Origine Inventata รจ un podcast che ha avuto successo anche al di fuori del pubblico di nicchia, grazie al carattere divulgativo, ai toni ironici e alla serietร dellโanalisi che sottende gli argomenti trattati. Una produzione di OnePodcast disponibile sulle principali piattaforme di ascolto. (da Pina e Antodesa, testo di Pina)
FERN – The Food & Environment Reporting Network
Il Food & Environment Reporting Network รจ la prima organizzazione indipendente di news no profit che produce giornalismo investigativo nell’incredibilmente poco raccontato mondo del cibo, dell’agricoltura e della salute ambientale. Attraverso partnership con media locali e nazionali cerca di scovare e narrare storie che abbiano un impatto sulla societร .
1 – Roberto Pastrovicchio
Triestino, classe 1975, Pastrovicchio รจ fotografo pubblicitario e commerciale, collabora da anni con importanti brand – tra cui Conad, illy, Hilton, Italesse, Fincantieri. Essenziale e minimalista, specialista di still life, analizza il modo in cui la luce interagisce con il mondo circostante in cerca del โsilenzio esteticoโ. Punta a catalogare gli elementi che compongono le sensazioni e i rapporti di causa-effetto nelle esperienze quotidiane, anche quelle con il cibo, nel progetto Retrogusti. Che parte da una domanda: come inventare un personale modo di rappresentare le epifanie di sapori che nascono nella nostra mente quando si degusta qualcosa di buono? Da un lato cโรจ la curiositร e lโattesa del sapore, dallโaltro la dirompente fusione tra vista, odori e gusti in unโesplosione estetica e materica che invade la mente quando gli elementi che compongono il retrogusto si incontrano. Ecco cosรฌ lโinvenzione di una โfinestra sensorialeโ astratta di forma circolare su campo neutro, una sorta di pianeta sconosciuto con il cibo circondato dai suoi satelliti la cui collisione origina prima i sapori e i gusti, poi i retrogusti, sospesi, leggeri o impetuosi.ย (Protagonista della rubrica Portfolio del Gambero Rosso sul mensile di febbraio 2022 scorso n. 361).
2 – Giovanni Tagini
Milanese, si occupa di fotografia da oltre ventโanni, collaborando con importanti testate di viaggio, di life style e food. Se gli chiedi cosa fa nella vita risponde โosservoโ, ma il suo รจ uno sguardo che passa attraverso lโobiettivo e sa come ritagliare panorami, interpretare linee e creare composizioni. Nel suo girovagare visita anche aziende vitivinicole, cantine, santuari di pace in cui il vino riposa in attesa di venire alla luce: un mondo di pazienza e sapienza, di tempismo e attesa che fa delle cantine dei luoghi schivi, appartati, silenziosi, poveri di luce ma dal fortissimo appeal fotografico, cosรฌ lo racconta a parole. Nelle immagini, invece, immortala la storia celata nelle piccole botti di rovere da 225 litri: le barrique, che sono elemento distintivo ed estetico ma anche essenziale nelle cantine. Allโapparenza tutte uguali, celano in realtร sottili differenze che solo la tenacia, la sensibilitร , la capacitร di notare i dettagli puรฒ rivelare. Cosรฌ la da riuscire sa produrre il miracolo della fotografia: rivelare il visibile. E lโinvisibile.
(Protagonista della rubrica Portfolio del Gambero Rosso sul mensile di marzo 2022 scorso n. 362).
Mikel Ponce
ร un fotografo professionista freelance spagnolo, specializzato in gastronomia e ritratto editoriale. Si รจ formato al CEV di Madrid, ha fatto studi e i primi lavori nel Regno Unito. Insieme all’amico e collega Manuel Artero in Spagna collabora con GQ, Esquire, Forbes. Nel 2011 inizia un percorso proficuo con la casa editrice Montagud sul fronte enogastronomico: il suo direttore, Javi Antoja de La Rosa, lo introduce nei piรน grandi ristoranti di Spagna. Si devono a lui tantissime fra le piรน note fotografie della gastronomia moderna spagnola. Oggi Mikel รจ il fotografo principale della rivista Apicius e indiscusso protagonista del grandi libri di Montagud.
Lido Vannucchi
instagram.com/lidovannucchi_photography
Fotografo freelance, da quasi un ventennio fotografa grandi cibi, grandi cuochi, grandi ristoranti e aziende vitivinicole. i tanti anni di esperienza sul campo lo hanno condotto a prestigiose collaborazioni anche editoriali, sia internazionali che nazionali, in particolare con il Gambero Rosso, con cui il cui rapporto di stima e affetto ha reso possibile la realizzazione di bei volumi tra cui quello su Gianfranco Pascucci, le due pubblicazioni su Peppe Guida, il grande libro su Franco Pepe. Il frutto del lavoro di questi due ultimi decenni, forse i piรน importanti della gastronomia italiana, รจ oggi un archivio fotografico sicuramente fra i piรน prestigiosi che si possano pensare in Italia.
Alberto Blasetti
Il 2022 รจ stato un anno importante e prolifico per il suo lavoro. Sul finire del 2021 รจ stato pubblicato il libro Del pane non butto via niente di Peppe Guida, da lui fotografato ed edito da Gambero Rosso. Oltre alle cover story realizzate per Food & Wine, Cook_inc, Italiasquisita e Gambero Rosso, ha iniziato la collaborazione con diversi magazine e quotidiani svedesi e norvegesi e ha moltiplicato le collaborazioni con diverse tra le piรน interessanti realtร ristorative italiane anche allโestero ร inoltre docente di food photography allโIstituto Europeo di Design. Ha realizzato da poco foto per due libri importanti: Panettone e Panettoneria di Vincenzo Tiri e Madre Pizza con Gabriele Bonci.
1 –ย Andrea Boatta
I colori sono la sua cifra stilistica. Insieme a unโimmaginario giocoso e vivace, quello che nasce nellโincontro con la natura e la vita intorno a sรฉ. Diplomata all’Accademia di Belle Arti, ha fatto studi presso la Scuola Nazionale di Cinema CSC di Torino. La passione per lโillustrazione va di pari passo con quella per lโanimazione, la scenografia, lโarte concettuale. Ha preso parte a Grani DโAutore: dalla semina al raccolto del grano duro Barilla, progetto artistico che ha coinvolto 11 illustratori – tra emergenti e nomi noti del panorama internazionale – articolato in una serie di iziative e appuntamenti diversi, online e offline.
2 –ย Gaia Guarino
Laureata in scenografia e grafica per lโeditoria allโAccademia di Belle Arti di Napoli, con una specializzazione in illustrazione per lโinfanzia alla Scuola Internazionale di Comix di Roma, Gaia Guarino รจ artista poliedrica: lavora nellโambito della grafica, dellโillustrazione, della comunicazione, dei video animati. Collabora con la casa editrice francese Edition Courtes et Longues ma anche con realtร del mondo enogastronomico, come nel caso di Dolciarte, pasticceria di Carmen Vecchione. Le sue immagini sono piene, gioiose, ricche di ritmo e di tratti fantasiosi.
1 –ย Cucina Molecolare Design Innovazione โ CMDI
Gruppo molto attivo e fonte di ispirazione per gli amanti della sperimentazione in cucina. Sferificazione e vetrificazione, gelificazione, emulsioni con xantana, spume, arie e coralli, stampa alimentare 3D: qui i curiosi e gli sperimentatori trovano pane per i propri denti. I membri possono pubblicare le foto delle proprie creazioni e le ricette confrontandosi anche con professionisti di livello. Inoltre, si organizzano workshops tenuti da Terry Giacomello e Danilo Angรจ.
2 –ย CBT โ cottura sottovuoto a bassa temperatura
Con oltre 100mila membri tra professionisti e appassionati, raccoglie ricette e preziosi consigli su metodi e parametri di cottura CBT applicate agli ingredienti e procedimenti piรน disparati come codificate e divulgate dallo chef Marco Pirotta, che negli ultimi dieci anni si รจ dedicato completamente alla ricerca su questa tecnica ed รจ docente di workshops e autore un volumone di oltre 800 pagine ritenuto da molti una โbibbiaโ sullโargomento.
3 –ย La Confraternita della pizza
Nato come fratellino dellโomonimo forum di lunga data, il gruppo in perenne crescita riunisce quasi 130mila appassionati pizzaioli che condividono ricette e procedimenti senza segreti alla ricerca della quadra tra miscele di farine, tecniche di impasto, cottura e scelta del fornetto ideale. Da tre anni ha anche una propria Accademia.
Sara Porro
Semplici, audaci, coloratissime, leggere, talvolta lunghe, spesso vegetali, mai banali. Le ricette del โdivinoโ Ottolenghi sono lโincarnazione casalinga della cucina golosa e intelligente, quella che incuriosisce, meraviglia, sorprende con ingredienti inconsueti (almeno da questa parte del mondo), riempie la testa e il palato, in due parole: rende felici. Ancor di piรน se a presentarle sono le parole, lo spirito e la grazia di Sara Porro. Scrittrice di talento e fan numero uno di Yotam, tanto da aver aperto un gruppo Telegram, il โMutuo Soccorso Ottolenghiโ, che in pochi mesi ha raggruppato oltre duemila appassionati.
Fondazione Barilla
Ci ha provato, la Fondazione Barilla, a fare informazione sull’emergenza alimentare e le potenzialitร di fonti nutrizionali alternative a quelle tradizionali (rispetto alla nostra cultura, s’intende), ma รจ stata obbligata a battere in ritirata con tanto di rassicurazioni ufficiali del gruppo madre. Il video in cui la Fondazione parlava โ seppur in modo ironico โ della farina di insetti come fonte proteica รจ stato ritirato dal web dopo un coro di proteste degli utenti spaventati da un possibile uso di queste farine nei prodotti Barilla. Che ha dovuto assicurare i consumatori che i suoi prodotti sono e saranno prodotti โcon grano duro 100% italiano”. Guai a toccare la pasta agli italiani, neanche per informare.
1 – Mc Donaldโs – E il tuo ordine, qual รจ?
Da Fiona May a Christian Vieri, passando per Elio e le Storie Tese, Joe Bastianich ma anche Bugs Bunny, Cappuccetto Rosso e Superman: personaggi famosi o di fantasia, poco importaโฆ tutti amano Mc Donaldโs. Una pubblicitร semplice ma efficace, dritta al punto: se il menu di Caravaggio รจ tutto giocato sul chiaroscuro, quello di Chiara Ferragni fotografato da ogni angoloโฆ il tuo ordine perfetto qual รจ?
2 – Just Eat & Katy Perry
Colori sgargianti, un look pop ben studiato, una musica orecchiabile e costumi originali, con la presenza scenica inimitabile di Katy Perry: accattivante e infallibile, lo spot di Just Eat centra il punto con la canzone riuscitissima e le tante scene gastronomiche, dalla pizza margherita ai gelati. Da ricevere in un attimo, come canta la Perry: โScarica, ora tutto ciรฒ che devi fare รจ tirare fuori il telefono. Facile: uno, due, treโ. Ed ecco nuove pietanze golosissime pronte in tavola: qualcuno ha detto Just Eat? Video:ย https://www.youtube.com/watch?v=HicY7O6Y8EI
3 – Twix โ Camping
Destra o sinistra, a te la scelta: le due barrette ripiene di caramello del Twix sono una gioia per il palato, perfetta da condividere con qualcuno, come fanno i due ragazzi in campeggio nellโultimo spot. โNon importa se scegli quella destra o la sinistra, perchรฉ sono entrambe croccanti e delizioseโ, dice il primo. Frase ripetuta subito dopo da unโorsa al compagno alle spalle degli amici, riferendosi proprio loro. โSai cosโaltro mi piaceโ, prosegue lโorsa. E intanto il ragazzo risponde, โil suono del morsoโ. Uno spot indovinato, breve e divertente. Destra o sinistra, una buona scelta in entrambi i casi. Video: https://www.youtube.com/watch?v=3p_cliI8rY0
1 – Cultivar Agency
Il loro punto di forza รจ sicuramente la creativitร . La loro โ parliamo di loro perchรฉ il team organico รจ composto da dieci persone โ รจ infatti un’agenzia di comunicazione abbastanza sui generis, almeno per questo settore. Tra gli altri, hanno seguito l’apertura di uno degli indirizzi piรน chiacchierati degli ultimi tempi: Ronin Robata, palazzo al centro di Chinatown dove convivono piรน anime, a livello strada cโรจ una colorata izakaya con cucina tradizionale e musica, mentre salendo le ripide scale si susseguono il robatayaki restaurant, un karaoke & cocktail bar e un club.
2 – Ispropress
Lโattualitร del settore agroalimentare passa da Verona. ร qui, infatti che ha sede Ispropress: โufficio stampa 100%per vocazione e forma mentisโ, dicono loro. Pochi fronzoli, tanti numeri e notizie, aggiungiamo noi. Difficile da pronunciare, ma facile da leggere, Ispropress si fonda su cinque pilastri: il direttore Bernadetta Lonardi, il giornalista veneto (romanista!) Simone Velasco, lโinstancabile Marina Catenacci e le due addette stampa sempre sul pezzo, Marta De Carli e Sara Faraoni. Da Vinitaly a Food brand marche, passando per Unione Italiana Vini, il portfolio clienti parla da solo. Per chi si occupa di food&wine impossibile non โfare i contiโ con loro. Anche quando i conti non tornano. Ad esempio, in un anno complicato come il 2022 in cui il settore ha patito tanto a causa di guerra, crisi energetica e rincari. Loro cinque e i loro comunicati, corredati di numeri e tabelle, invece, tornano sempre. Per fortuna!
Salumi: sale la qualitร
Nel lavorare alla nuova edizione della guida Salumi d’Italia, abbiamo registrato una generale crescita: qualitร piรน alta nelle produzioni artigianali evolute e nelle linee premium dellโindustria di fascia alta, minore uso di additivi e conservanti, crescita dei salumi biologici, di filiera chiusa e ottenuti da antiche razze suine autoctone, prodotti innovativi, a dimostrazione che la salumeria non รจ sempre uguale a sรฉ stessa, ma un settore dinamico, capace di evolversi, di dare suggestioni nuove, di respirare lโaria del cambiamento che investe nellโultimo trentennio il mondo della gastronomia.
Per scoprirne di piรน, il numero lo potete trovare in versione digitale, suย App Storeย oย Play Store
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a cura di Antonella De Santis, Michela Becchi, ย Chiara Buosi, Rossella Fantina, Mara Nocilla, Stefano Polacchi, Loredana Sottile, Pina Sozio, Annalisa Zordan
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