Il consorzio dellโEtna rinnova il consiglio di amministrazione. Il 19 febbraio scorso lโassemblea dei soci ha scelto i 7 componenti del cda per il prossimo triennio. Si tratta per la gran parte di una riconferma. Francesco Cambria, titolare di Cottanera e presidente uscente, resta al comando della doc. Il nuovo vicepresidente รจ Graziano Nicosia, giovane guida della cantina omonima e giร membro del consiglio.
Riconferma per altri tre produttori: Marc De Grazia (Tenuta delle Terre Nere), Irene Badalร (titolare dellโazienda omonima) e Marco Nicolosi (Barone di Villagrande). I nuovi ingressi sono Michele Scammacca (Cantine Murgo) e Fabio Costantino (Terre Costantino). Lasciano in due: Seby Costanzo di Cantine di Nessuno e Federico Lombardo dellโazienda Firriato.
Riconferma anche per Maurizio Lunetta in qualitร di direttore. ยซIl nostro sarร un programma in continuitร con quello svolto nei tre anni scorsiยป, assicura Lunetta al Gambero Rosso. ยซPer il passaggio dalla Doc alla Docg ci vorrร ancora un poโ di tempo, in attesa dello svolgimento dellโiter a livello ministeriale. Non sappiamo prevedere la scadenza, ma mi auguro che la fascetta si possa mettere giร con la vendemmia del 2026ยป. Tra le modifiche del disciplinare richieste cโรจ lโelevazione del carricante spumantizzato a doc e lโaumento del numero delle contrade. Questโultima modifica, spiega il direttore del consorzio, ยซriguarda soprattutto alcuni comuni come Nicolosi, Zafferana, SantโAlfio e Piedimonte Etneoยป, che non avevano una nomenclatura definita delle contrade.
Qualcuno giร osserva che le contrade cominciano a diventare troppe, con il rischio che molte risultino irrilevanti. ยซNon penso che sia un problema: le contrade sono come dei cru, se sono 20 o 50 non cambia molto. Alla fine saranno 30-40 le piรน conosciuteยป, commenta Lunetta. Il nuovo cda confermerร anche il blocco dellโimpianto di nuovi vigneti per i prossimi tre anni ed esclude anche lโampliamento della doc a quota mille: ยซnon รจ in programma, non รจ in discussione una modifica dei limiti della doc. ร un discorso che appena si apre si richiude subitoยป, garantisce il direttore. Che poi aggiunge: ยซCiรฒ non esclude che se ne possa parlare in futuro, ma il rischio รจ che poi si apra troppoยป.
Maurizio Lunetta, direttore Consorzio Etna Doc
Qualche novitร potrebbe riguardare invece gli Etna Days, una sorta di anteprima rivolta alla stampa che si svolgerร a settembre. Dice Lunetta: ยซSiamo soddisfatti dellโultima edizione e del format, partecipiamo a diverse manifestazioniย – tra le altre cose stiamo discutendo sullโipotesi di partecipare lโanno prossimo al Wine Paris come consorzio cosรฌ come succede al Vinitaly – ma un momento piรน tecnico serve. Stiamo riflettendo su eventuali modifiche nella prossima edizione e se farla diventare biennale. Non vogliamo ripetere le stesse cose e non escludiamo iniziative alternative da realizzare allโestero. In ogni caso, gli Etna Days 2025 si faranno e sono giร in programmaยป. Un altro fronte aperto รจ quello dellโenoturismo. Il consorzio collabora giร con la Strada del vino dellโEtna, anche in virtรน di ยซuna crescita turistica fortissima che diventa anche una leva importante dal punto di vista economico per molte cantineยป, dice Lunetta che annuncia anche la preparazione di una nuova mappa dellโEtna.
Quanto alle questioni che agitano il mondo del vino il direttore del consorzio รจ in posizione di attesa: ยซIl settore dei vini dealcolati non ci interessa, sullโEtna lโipotesi di produrre dealcolati mi pare improbabile. Ma ascoltiamo con preoccupazione lโattacco al mondo del vino: il consumo responsabile รจ sempre la risposta, ma non si puรฒ associare il vino ai superalcoliciยป. Sul fronte delle vendite del vino, ยซlโEtna sente meno il rallentamento, siamo in una buona posizione. Magari ci sarร un calo di consumi ma sarร temperato dal miglioramento della qualitร dei viniยป. Secondo i dati del consorzio relativi al 2024, la denominazione puรฒ vantare 1400 ettari per un totale di 5,5 milioni di bottiglie (ma bisogna tener presente che nel 2023 la raccolta delle uve ha registrato un 42% in meno a causa della peronospora). Infine, i viticoltori dellโEtna sono 450, in 180 imbottigliano e 92 lo fanno nella cantina di proprietร .
Tra gli addii al cda del consorzio ce nโรจ uno importante. Quello di Seby Costanzo, titolare di Cantine di Nessuno, che da vicepresidente รจ stato protagonista di diversi progetti rilevanti dellโultimo triennio, specie nel campo della promozione della comunicazione. ยซHo rinunciato per scelta – spiega – dopo averci ragionato un poโ. Per me contano molto lโesempio e i comportamenti. Il consorzio รจ un bene comune e chi sta nel cda deve mettersi al servizio. Purtroppo qualcuno partecipa troppo poco. Ma il contributo di tutti sarebbe necessario perchรฉ le difficoltร che abbiamo davanti sono tanteยป.
Per esempio? ยซI funzionari della Regione Sicilia – racconta Costanzo – non mettono mai il dito nellโacqua. Non puoi dimenticare lโEtna che รจ diventata la stella della viticoltura siciliana – accusa Costanzo – qui ci sono tanti produttori che hanno fatto sacrifici e hanno alzato la media. Capisco che la Sicilia รจ soprattutto la Doc Sicilia e le altre denominazioni sono molto piccole: il 95% del vino siciliano non รจ sullโEtna, ma il peso politico รจ molto diversoยป. Ma la Regione rappresenta tutti. ยซCerto, lo capisco, ma per promuovere la Sicilia deve usare i territori di puntaยป.ย E dire che lโassessore allโagricoltura della Regione Sicilia รจ un cataneseโฆ ยซPrima Luca Sammartino e poi Salvatore Barbagallo hanno fatto bene – ammette Costanzo – ma il recente turnover di incarichi allโinterno dellโassessorato costringe il mondo del vino a ricominciare sempre daccapo. Spesso sei costretto a parlare con chi non capisce della materia e si concentra solo sui dettagli burocraticiยป.
L’ipotesi di mettere un limite ai mandati dentro al Consorzioย
In ogni caso il bilancio del triennio appena concluso รจ positivo: ยซi cda uscenti, guidati da Antonio Benanti prima e da Francesco Cambria poi, hanno fatto cose importanti: il passaggio dalla Doc alla Docg, il blocco dellโimpianto dei nuovi vigenti, gli Etna Days, la partecipazione comunitaria al Vinitaly, le partnership con denominazioni importanti come Brunello, Barolo e Alto Adigeยป.
Quindi nessun problema? ยซNel consorzio dellโEtna non abbiamo un limite ai mandati, ma forse รจ il momento di pensarci per consentire una rotazione: chi ha fatto giร due o tre mandati รจ bene che lasci il posto ad altri. Anche per questo ho preferito farmi da parte, dopo aver fatto due mandati entusiasmantiยป. Non cโรจ il rischio di disperdere lโesperienza accumulata? ยซCerto che sรฌ – aggiunge Costanzo – proprio per questo ritengo che il cda debba avere una rotazione che favorisca allo stesso tempo la continuitร per non disperdere il lavoro fatto e il rinnovamento per ampliare le conoscenzeยป.
A chi si chiede se la mancata ricandidatura significa un disimpegno, Costanzo risponde: ยซMolti colleghi mi hanno chiesto di restare. Abbiamo il compito di consolidare la denominazione aumentando la qualitร dei prodotti ed evitando passi falsi sul mercato. Abbiamo ancora bisogno di coltivare relazioni sia tra i produttori dellโEtna sia con quelli di altri territori vitivinicoli. Per questo continuerรฒ a dare una mano. E a breve cโรจ da preparare la postazione dellโEtna al Vinitalyยป, promette.
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