La Fondazione Gambero Rosso รจ stata creata con lo scopo di dare attenzione e risalto a tutti i temi di ordine sociale e della ricerca che il nostro gruppo imprenditoriale segue costantemente. Vogliamo ora farci portavoce delle nuove leve, protagoniste di un nuovo corso della cucina italiana, insomma di quella che potremmo definire โLa cucina del futuroโ. Oggi conosciamo Simone Selva, 25 anni, chef del ristorante Vite al TAD di Treviso.
ย Dove hai studiato?
Ho concluso gli studi scolastici con il Liceo Classico โDante Alighieriโ di Gorizia.
Sei soddisfatto della tua formazione?
Assolutamente sรฌ, รจ una scelta che rifarei e che mi รจ stata di aiuto anche solo per rispondere a queste domande!
Credi sia importante la formazione permanente? Tu la prendi in considerazione?
Credo che nella cucina, come in moltissime altre attivitร lavorative, la formazione sia un aspetto fondamentale per la costanza professionale di una persona. Stare in cucina occupa moltissimo tempo, ma fortunatamente il nostro lavoro รจ molto empirico e quindi permette una continua formazione pratica sul campo. Uno dei miei obiettivi a breve termine รจ proprio quello, un domani, di essere organizzato in modo tale da poter svolgere dei brevi stage nei ristoranti in cui ho sempre sognato di lavorare.
Chi รจ stato il tuo primo maestro?
Devo dire che il mio primo grande critico e maestro รจ stato mio padre, non uno chef ma un grande cuoco amatoriale. Ci sono poi Artico Romanelli e Alessio Devidรจ, due chef che durante gli ultimi anni di liceo hanno contribuito ad alimentare questa mia passione.
Chi รจ, oggi, il tuo punto di riferimento e perchรฉ?
In questo periodo di transizione ho individuato come mio mentore una persona conosciuta da poco, Davide Vanin, il proprietario del progetto TAD, in cui rientra anche il mio ristorante. Grazie a lui sto imparando a non essere solo un cuoco, ma a trovare stimoli in tutto ciรฒ che puรฒ dare la ristorazione: formare una squadra di ragazzi ambiziosi, sognare grandi progetti, cercare di capire cosa fanno le grandi istituzioni per essere arrivate dove sono.
Da quali cucine, fuori dallโItalia, prendi spunto?
Ritengo che ci sia dellโinestimabile in ogni cultura culinaria (e non) del mondo. Amo particolarmente lโapproccio estetico e scientifico della cucina scandinava e la carica aromatica della cultura asiatica.
Quale รจ, secondo te, la cucina del futuro?
Sono ancora alla ricerca di una mia consapevolezza culinaria. Penso comunque che la cucina del futuro debba avere due caratteristiche fondamentali: deve essere alla portata di tutti, per sviluppare cultura, e deve essere sostenibile, nonchรฉ basata sulla tecnica solamente al servizio del gusto e delle consistenze.
Qual รจ il rapporto tra lo chef e la sala e tra lo chef e il food and beverage manager?
Ho la fortuna di conoscere personalmente molto bene gran parte dei ragazzi in sala. Ne deriva quindi un rapporto lavorativo basato su una buona sinergia, comunicazione e soprattutto intesa.
Tre qualitร che deve avere un cuoco, oggi.
Forse tre รจ un poโ riduttivo se parliamo di qualitร fondamentali. Dando per scontata la passione che un cuoco deve avere per necessitร , farei riferimento alla leadership, alla capacitร di autocritica e al senso estetico.
Tre indirizzi imperdibili nella tua cittร
Ovviamente sono un poโ di parte, ma ciรฒ che mi ha fatto innamorare di Treviso รจ Il Cantiere Art District: un luogo magico caratterizzato da unโatmosfera davvero unica.
Tre produttori (di food) che consiglieresti ai nostri lettori.
Cito tre realtร con cui collaboro da qualche anno: Pantano Carni, Azienda Agricola Laura Peri e Geel Floricultura.
Progetti futuri?
Per motivi scaramantici non voglio spoilerare troppi particolari, ma abbiamo intenzione, in un futuro nemmeno troppo lontano, di ampliare e replicare questo format. Oltre alla voglia di lavorare, sono proprio i progetti a non mancare! Mi piacerebbe aprire una dark kitchen e un grande orto. Uno alla volta ci arriveremo!
La ricetta di un tuo piatto iconico.
Ketchup Pasta
Per lโanguilla in boreto
Impanare lโanguilla in una miscela di farina di riso, sale e pepe nero. Rosolare lโaglio privo di anima nellโolio finchรฉ non prende una colorazione bruna, quasi nera. Quindi rosolare lโanguilla da tutti i lati e sfumare con i liquidi (tranne il brodo di pollo). Ridurre sul fuoco e portare a cottura con il brodo di pollo. Far riposare la carne una notte in cella, curarla, spinarla e tagliarla a cubetti di 8 mm. Glassare i cubetti di anguilla con il fondo di cottura ottenuto, terminare con il sesamo tostato, tenere da parte. Cuocere le penne 5 minuti in acqua bollente e risottare nella birra e succo di ciliegia, mantecare con i burri e regolare di sale.
Comporre il piatto con le penne, salsare con lโanguilla, terminare con gli spicchi di ciliegia e il geranio tagliato a piccoli quadrati.
TAD – Villorba (TV) – viale della Repubblica, 3-5 โย https://tadtreviso.com/
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