Nel mondo sempre piรน dinamico della pizza l’estate รจ foriera di progetti, alcuni temporanei, come certe collaborazioni o le aperture en plain air, altre a lungo termine. Per qualcuno occorre attendere ancora un po’ per il raddoppio di Sestogusto, locale torinese di Massimiliano Prete โ suo anche Gusto Divino a Saluzzo โ che รจ arrivato sotto la Mole con a viale Mazzini e ora bissa accanto a Palazzo Scaglia di Verrua. Impasti leggeri, materie prime selezionate e un imprinting di un altro dei grandi nomi della lievitazione italiani. Ne riparleremo a breve.
Denis Lovatel
Le novitร , stavolta, arrivano da Milano, dove ci sono tre aperture importanti: la prima porta la firma di una delle piรน importanti famiglie della ristorazione non solo nazionale: i Cerea. Che da quel di Brusaporto aggiungono tasselli su tasselli al loro organismo gastronomico. Stavolta รจ Milano la destinazione โ dopo Saint Moritz,ย Parigi (con ilย Carpaccio al Royal Monceau) Shanghai (dove oltre al main restaurant Da Vittorio c’รจ anche il bistrot), Portofino con Da Vittorio Mare, Saigon e dopo il primo avamposto meneghino allโHotel Gallia, outlet cui si aggiunge la pasticceria. L’approdo, stavolta, รจ con il format piรน casual chiamato DaVย Milano by Da Vittorio allโinterno di Torre Allianz. L’offerta della cucina – guidata dagli chef Paolo Pivato e Nicholas Reinasi -muove tra i grandi classici della casa madre (paccheri su tutti, insieme all’elefantino con patate al forno e pomodorini canditi, casoncelli conย melanzane alla cenere e pomodorino giallo, guancetta di vitello con spuma di patate alle erbe eย marmellata di pomodoro) e proposte pop, con le pizze firmate da Alessio Rovetta in diverse versioni – napoletana, pala o nuvola; classiche o con topping gourmet – e gli antipasti in condivisione, anzi in CondiviDAV che da soli formano un mini menu di 9 portate; da accompagnare a una carta dei vini in cui un posto di riguardo ce l’hanno Champagne e bollicine. A coordinare il servizio, per una sala che conta 60 copertiย allโinterno e 90 nella terrazza con affaccio sulla piazza, il General Manager Salvatore Impieri con il supporto del Restaurant Manager Stefano Lottiย e del Bar Manager Cosimo Nucera.
Nuovo arrivato sotto la Madonnina, anche Denis Lovatel. Il pizzaiolo bellunese, dopo aver affiancato Norbert Niederkofler al Wine Bar&Grill dell’hotel Rosa Alpina, porta a Milano la sua pizza di montagna, tenendo fede al parole chiave che ispirano da sempre il suo lavoro: sostenibilitร e rispetto del territorio, quello di montagna naturalmente, celebrato in ogni aspetto anche nel nuovo locale con gli arredi con legno di recupero scolorati dal sole e pietra delle Dolomiti, riferimento costante anche in menu, sin dall’acqua usata nell’impasto, proveniente da una sorgente di natura carsica a circa 400 metri sopra il livello del mare, mentre la sapiditร delle erbe di montagna sostituisce il sale, la lunga lievitazione e i topping ricercati, in cui trovano spazio piccole produzioni agricolo-casearie delle Dolomiti, fanno il resto. Il menu dedicato รจ quasi interamente alla montagna, con qualche omaggio a Milano, moltissime proposte vegetariane e molti formaggi tipici, da accompagnare a vini naturali, biodinamici e orange-wines, amari e grappe realizzate con erbe alpine. Una settantina i coperti interni, quasi altrettanto nel dehors.ย Ha un paio di mesi si vita Modus, la nuova pizzerie di Paolo De Simone, maestro delle lievitazioni conosciuto per Da Zero e Storie di Pane in Cilento, da cui arriva nel capoluogo meneghino carico di materie prime, sapori e saperi. Che rimette in pista in una pizzeria dagli ambienti moderni, con il bancone bar e le pareti con i grandi specchi allungati a dare ritmo alla sala in cui trovano posto un’ottantina di coperti. Il Cilento, dicevamo, รจ ispirazione per il menu, con quel percorso dedicato che si chiama A mio Modus, poi ci sono le polpette – cilentane o di baccalร ad affiancare i classici fritti di antipasto, dove non mancano le crocchรฉ, cilentane anch’esse โ e poi pizze dalle classeiche ale regionali, dalle vegetali a quelle piรน sfiziose, alle tradizionali. Ci sono poi piatti piรน cucinati (in cucina c’รจ Gerardo Scarpitta) e tanti cocktail: il bancone, regno di Antonio Rosato (ex Mandarin), c’รจ proprio per quello.
50 Kalรฒ Roma
Sono passati meno di un paio di mesi da quando annunciavamo l’apertura di Ciro Salvo a Roma, terzo locale dopo il primo di Napoli e quello di Londra, aperto nel 2018. Adesso all’indomani dell’inaugurazione le prime immagini dello spazio firmato da Maurizio Vesce, con i due forni rossi da cui usciranno i grandi classici di Ciro, quelli che hanno consegnato il pizzaiolo napoletano nell’olimpo dei Tre Spicchi nella guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso e nella Top Italian Restaurant. Marinara, margherita (tra cui quella della casa con pomodori corbarino, fiordilatte di Agerola, scarole cotte a vapore, olive nere caiazzane, capperi di Salina), cosacca, le pizze vegetali e i famosi fritti, per una proposta autenticamente campana che andrร a ingrossare le fila dell’arte bianca capitolina. Una proposta che oggi, sempre piรน, esonda dai locali classici per approdare anche in spazi fino a poco tempo fa impensabili per la pizza, come i grandi alberghi, รจ il caso di Pier Daniele Seu che porta la sua amatissima pizza fin sulla terrazza del W Rome, hotel da grandi numeri e grandi nomi che ha giocato il suo poker d’assi nella proposta F&B: Ciccio Sultano e Fabrizio Fiorani firmano per mano di Nicola Zamperetti e Cesare Murzilli la linea salata e dolce, Emanuele Broccatelli ai cocktail nel molti spazi dell’hotel, e sul roof Otto, crudi, bollicine e la pizza firmata da Seu (che conta cosรฌ tre proposte per questa stagione: oltre a Seu Pizza Illuminati, anche TAC Thin And Crunchy a Ostia). Ancora una terrazza di rango, ancora una pizza d’autore, stavolta dall’altra parte del Tevere, nel roof Alto al sesto e settimo piano del The First Musica, che affianca ai cocktail, i classici da hotellerie: sandwich, burger, insalate, carpacci, cui si aggiunge una mini proposta di pizze firmate da Jacopo Mercuro: fritta, romana e romana special. Ancora una location imprevedibile: Freni e Frizioni Draft che affiaca cocktail alla spina a pizze, mentre sul litorale ha preso possesso del forno Edoardo Papa in una combo che promette interessanti evoluzioni, quella con il vicino Rosario Malapena.
A Venezia si celebra una delle piรน interessanti collaborazioni di questa stagione (fino al 30 settembre), quella che mette insieme il maestro degli impasti Franco Pepe con Riccardoย Canella, appena tornato dal Noma per prendere in mano la cucina del Belmond Cipriani. ร questa coppia d’assi a firmare il mini menu a quattro mani al bar Gabbiano: 8 pizze (3 dello chef, 5 del pizzaiolo) che raccontano due territori – la laguna di Venezia e lโalto casertano – che si incontrano nel tributo al luogo che li ospita con la Pizza Cipriani, con carpaccio di manzo con salsa Cipriani, mozzarella di bufala, olio al pepe rosa e caviale come ingredienti protagonisti. Ci sono le classiche di Pepe: la Margherita Sbagliata, la Ritrovata e la Scarpetta, e altre originali che celebrano i prodotti locali: cruditรฉ di carciofi, asparagi bianchi di Bassano, baccalร mantecato, con curry veneziano, pepe del Madagascar e polvere di liquirizia.
Nuova sede, ma anche un nuovo logo โ con la grande V in primo piano – e un nuovo nome per la pizza di Guglielmo ed Enrico Vuolo a Verona. Esponenti, rispettivamente, della quarta e quinta generazione di pizzaioli, i Vuolo continuano la loro ricerca sulla pizza napoletana, dall’impasto โ con lโacqua di mare per limitare lโapporto di sale aggiunto โ ai topping, con la selezione di materie prime quasi introvabili che si esprime ai massimi livelli con la carta dei pomodori che include molte varietร , alcune coltivate espressamente per loro. Oggi lo fanno in un locale tutto nuovo, dai colori vivaci, con le maioliche amalfitane a tracciare una ideale linea di congiunzione con la Campania e il dehors per la bella stagione.
a cura di Antonella De Santis
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